Il rubinetto

Clink... clink... clink... clink... clink...
Goccia dopo goccia, il rubinetto versa le sue lacrime. La notte è silenziosa, tranne quel pianto monotono e senza interruzione.
Clink... clink... clink... clink... clink...
Supino sul letto, l’uomo tende l’orecchio nel buio. Quel rubinetto sembra il suo cuore che stilla dolore.
L’uomo è solo. Tra le mani il rimpianto di un amore perduto. Come vorrebbe tornare indietro!... Ma non può. Non può cambiare il proprio destino. Farebbe qualsiasi cosa pur di mutare il corso degli eventi; qualsiasi cosa, perché il suo cuore non goccioli più.

Clink... Clink... clink... clink... clink...
Ecco, cederebbe perfino l’anima al demonio, se solo potesse. Tanto, senza l’amore di lei, che ne farebbe di un’anima? Sì, la cederebbe ben volentieri. Anche subito!... Questo farebbe. Con gioia. Senza alcun pentimento.
Clink... clink...
Ma che succede? Il rubinetto ha smesso di gocciolare?... Così, all’improvviso?
Anche il cuore dell’uomo, adesso, non stilla dolore.

Paolo Secondini