Una maschera per ogni bambino

Racconto per il concorso "300 Parole Per Un Incubo", 2007 - edizione 6

Lia convinse sua madre a comprarle l’abito da streghetta con tanto di cappello nero e bacchetta magica (da usare solo in caso di necessità - parole del negoziante).
Voleva esorcizzare la presenza dell’elfo verde che si trovava in camera sua da qualche giorno, a causa di uno stupido gioco con i compagni di classe.
Aveva raccontato tutto al negoziante dove Gino aveva comprato il gioco che le aveva fatto perdere 3 vite, ormai assegnata agli elfi notturni e agli orchi.
<<Il gioco non diventa mai realtà se voi seguite le regole fino alla fine ma se qualcuno di voi ha barato... puoi solo usare la bacchetta per riportare indietro gli spiriti maligni che avete evocato>>. Lia non se lo fece ripetere due volte e riuscí ad annientare la presenza dell’elfo.
Ma al suo ritorno da scuola l’aspettava l’orco e sconfitto questo ne aveva un altro ben più temibile da dover fronteggiare e la bacchetta non sarebbe bastata: la morte.
Sentí la sua presenza invadere tutta la casa e decise di scappare senza farsi vedere per allontanarla dalla sua famiglia.

Ad un passo dalla scuola chiusa da un pezzo, la figura nera si materializzò in una donna bellissima che le porse la mano delicatamente, invogliandola a seguirla.
Quella donna assunse le sembianze di sua madre e Lia dimenticò di prendere la bacchetta, la quale avrebbe svelato il vero volto della donna: brutto come la morte.
La bambina seguí ingenuamente sua madre e tutti la dimenticarono a poco a poco.
La bacchetta restò a terra e il negoziante, che non poteva distruggere il gioco per una maledizione che gli era toccata in gioventù, decise di portare ad ogni suo compagno di classe una maschera di Halloween e consigli più efficaci per evitare altre disgrazie.

Erica Morino

Mi chiamo Erica Morino, vivo San Giorgio a Cremano (Napoli) e sono laureata in lettere dal 25.6.2007. Ho partecipato ad un concorso di narrativa nel 2000 "Premio città di Salerno'' classificandomi al secondo posto.