Love song

Racconto per il concorso "300 Parole Per Un Incubo", 2007 - edizione 6

-A te non sembra fantastico, Helen?- chiese Giorgio, abbandonandosi sul letto, nel suo posto.
-Di che parli?
-Di questo nuovo modo di amarci.
-... A dire il vero, a volte, mi vergogno...
-Io, invece, sento di amarti veramente soltanto adesso.
La guardò negli occhi e, con tutta la passione che gli bruciava in corpo, affondò i denti nel suo seno destro, già scavato e sanguinante.
-Vieni qui, baciami...- sussurrò lei, strappandogli metà del labbro inferiore.
- Vedo che i dubbi stanno sparendo!- replicò Giorgio con un misto di malizia e compiacimento.
La bramosia ferina si spense, lasciando il corpo floscio, vinto: -... In realtà non sono convinta che sia giusto, amarci fino al punto di mangiarci! Forse preferivo quando chiacchieravamo, uscivamo insieme, facevamo l’amore come tutte le persone normali.
-Helly, ascoltami bene- disse Giorgio, tirando fuori ancora un alito di quella natura umana che scivolava via ogni minuto di più- lì fuori ci sono dei mostri che sventrano e divorano le persone “normali”, per placare il proprio appetito insaziabile; noi, tesoro mio, no, noi ci siamo rifiutati, abbiamo deciso di farci salvare dal nostro amore, di arrenderci a questo morbo che ci sta distruggendo, ma senza fare altre vittime.

Gli occhi che l’avevano “divorata” tante volte si facevano sempre più spenti, quella pelle che le faceva bruciare il fuoco dentro era ormai avvizzita e fetida; la vita si stava allontanando da loro, inesorabile.
Helen lo guardò intensamente, ancora una volta, lui pigiò play e partì Love Song dei Cure: “Whenever I’m alone with you You make me feel like I am home again... Whenever I’m alone with you You make me feel like I am whole again... However far away I will always love you...”.
E banchettarono per l’ultima volta alla mensa di Eros.

Rosanna Ragi