Echi

Racconto per il concorso "300 Parole Per Un Incubo", 2007 - edizione 6

Sensazioni lontane... qualcosa gocciola sui miei denti... buio.
Vorrei chiudere le labbra per poter assaporare... ma non le ho più.
Anche la lingua è scomparsa, così come gli occhi e tutte le altre parti molli del mio corpo.
Eppure penso.
Riflettere, focalizzare, devo capire cosa scorre tra i miei denti.
Avverto un formicolio lungo i miei resti, come se qualcosa si stesse ramificando sulle ossa nude.
La ricrescita del sistema arterioso.
Ricordi di antiche guerre, nemici sconfitti...
La muscolatura riprende vigore.
Uno strato di carne inizia a ricoprirmi la faccia, una escrescenza carnosa cresce tra le mandibole, inizio a muoverla, è la mia lingua. La passo tra i denti, sulle labbra appena rinate, sul liquido che continua a colare. E’ dolciastro, denso...
Echi di antichi desideri invadono i miei pensieri.
E’ sangue.
Ne voglio ancora.
Mi agito, mi sento stretto, sono chiuso in una cassa. Picchio i pugni, sento dolore, la pelle non è ancora ricresciuta. Continuo... il legno cede, sono invaso dal terreno, inizio a scavare spingendomi verso l’alto. Sono fuori.
Una brezza fresca mi accarezza i muscoli ancora scoperti.

Ho sete.
Gli occhi pulsano, li sento scoppiare... li apro... una notte livida mi circonda.
Davanti a me, stesa nel punto in cui ero sepolto vedo una ragazza. Ha la gola tagliata.
Il suo sangue colando nella terra è filtrato fino a me.
Ho sete.
Mi avvento sul suo collo, affondo i denti, suggo avidamente dalle sue vene palpitanti.
E’ ancora viva.
Sento la sua linfa scorrere in me... il processo di ricostruzione è terminato.
Sono in piedi.
Un fruscio, mi volto. Un uomo vestito in modo strano parla con un oggetto a me sconosciuto poggiato all’orecchio, dice furtivamente “ci siamo riusciti, è qui davanti a me, ti ritelefono dopo”.
Si avvicina, si inchina... “bentornato principe Vlad”.

Marcello De Angelis