Ricordi

Racconto per il concorso "300 Parole Per Un Incubo", 2007 - edizione 6

Calvin stava guardando il cielo, da quanto? Dieci minuti? Ormai non sentiva quasi più dolore al braccio. Pensò che, forse, l’infarto lo aveva già ucciso. Ma allora com’è che riusciva ancora a pensare? Sperava che arrivasse presto la fine, non voleva fare la stessa sorte della sua famiglia. Chiuse gli occhi e ripensò a ciò che era accaduto.
Il gustoso pranzo a casa dei Morgan. Quegli improvvisi tonfi contro la porta. La signora Morgan preoccupata che andò ad aprire. Le urla di lei quando fu assalita e quelle del marito che, nel cercare di aiutarla, fu morso ferocemente alla gola. Accadde tutto in un attimo. Cal scappò con la sua famiglia. Non appena fuori, sua moglie Mary fu afferrata da una donna grassa con ferite simili a morsi, addosso. La tirò così forte, che lei cadde all’indietro. Cal cercò di aiutarla, mentre lei urlava dal terrore.

Sopraggiunsero una bambina, cui qualcuno aveva strappato le labbra, e un cuoco con la divisa sporca di sangue e un coltello piantato nel petto, che attaccarono la donna strappandole brani di carne, a morsi, da braccia e gambe. La figlia Claire, urlando, tirò il padre e dovettero fuggire, abbandonando la donna morente in balia di quei mostri. Durante la fuga, Claire inciampò e cadde. Cal non fece in tempo a soccorrerla che, un gruppo di zombie, le era già addosso. La fecero a pezzi davanti ai suoi occhi. Distolse lo sguardo e scappò, nonostante le urla di supplica e dolore della ragazza. Continuò a correre. Improvvisamente, sentì un dolore acuto al braccio. Si accasciò a terra. Il cuore, pensò. Si girò sulla schiena e guardò il cielo.
Un gruppo di zombie, deambulando, lo raggiunse. Calvin era già morto, quando iniziarono a cibarsi di lui. Sul suo viso si leggeva un’espressione simile al sollievo.

Marco Ferroni