Abominio

La bambina è bloccata con le spalle allo specchio. Il mostro su di lei, eccitato e feroce, gli occhi iniettati di sangue, il volto una maschera crudele. Lei grida, il volto esangue e gli occhi sbarrati per il dolore. Ha paura, non vuole morire: piange, grida disperata.
Il mostro le tiene bloccato il collo, la stringe. Di sotto, con spinte sempre più urgenti, la violenta senza pietà mentre, atroce e piacevole sensazione, le rigira un paletto di frassino nel cuore.
Gode.
Vuole solo vederla soffrire, posseduto da un’eccitazione barbara e crudele. Desidera averla e poi vederla scomparire.
Lo specchio non riflette la piccola vampira: solo lui: un uomo, un mostro come tanti a quel mondo.

(Nota dell'autore)
Questo testo non vuol essere un manifesto di perversione o una testimonianza della crudeltà senza fine che alberga nel mio cuore o che la mia fantasia riesce a concepire.
Nossignore!
Si tratta di un testo breve (dovevo stare entro le 125 parole) realizzato per una sorta di concorso/iniziativa della rivista letteraria internazionale Axxion.
La tematica è quella del mostro o di situazioni di estrema rarità.
Io ho semplicemente pensato che il mostro peggiore in fin dei conti è l’uomo e in questo senso ho realizzato il testo di cui sopra. Anche in riferimento ad una tematica molto attuale come quella dell’abuso sui minori, vittime silenziose di cui poi non si sente più parlare ma che per sempre porteranno nel cuore i segni delle violenze subite.
Ecco quindi il senso del mio testo: la rappresentazione di un’immagine abominevole di cui troppo spesso si sente parlare nei vari notiziari di questi anni. Addirittura molte volte non se ne parla nemmeno, come se il turismo sessuale, lo sfruttamento dei minori, la violenza tra le pareti domestiche siano una sorte di consuetudine, qualcosa che accade e contro cui non si può fare niente.

Leonardo Colombi