Partita con la Morte

In una specie di limbo sospeso tra nuvole bianche si affrontano due giocatori. In quel limbo ci sono solo loro, un tavolo, due sedie e una scacchiera. La scacchiera è in legno, così come tutti i pezzi da gioco, finemente intarsiati a mano. Quale mano, Wolf non può saperlo. Nè gli interessa. Quello che gli interessa è che il suo avversario, uno scheletro che indossa una lunga tunica nera con cappuccio, ha appena mosso un pedone da b7 a b6. Wolf non ha mai giocato a scacchi, pur sapendo le regole di questo gioco. Non conosce schemi di apertura o tecniche particolari, può fare affidamento solo sulla sua intelligenza. Wolf osserva la scacchiera, mentre la Morte attende paziente, come ogni buon giocatore di scacchi che si rispetti. Regina in d8. Può essere un'ottima mossa, pensa Wolf. Ma prima vuole rifletterci bene. Non suda e non mostra segni di nervosismo. Ha i nervi d'acciaio. Se così non fosse non sarebbe riuscito a torturare e uccidere più di centoventi persone nell'arco di quattordici anni, senza essere mai essere catturato dalla polizia o dall'FBI. Si decide e muove la sua regina bianca in d8. La Morte non si scompone e osserva placida la situazione. Si sta divertendo. Il suo avversario è davvero un osso duro, come aveva previsto. Le capita molto di rado di giocare, ha poco tempo per farlo. Si concede qualche eccezione solo se ne vale la pena, e Wolf è un personaggio molto particolare.

La mano ossuta muove la regina nera in b2. Silenzio. Da quando la partita è iniziata nessuno dei due contendenti ha parlato. Poi Wolf sposta la torre da a3 a a8. - Scacco matto - annuncia. I suoi occhi grigi brillano di soddisfazione mentre la Morte controlla i pezzi sulla scacchiera. E' davvero scacco matto: l'alfiere bianco in c6 è stato sottovalutato e la regina in d8 non consente di muovere. La Morte si alza in piedi e Wolf la imita subito dopo. Il tavolo, le sedie e la scacchiera svaniscono. Appare invece una porta nera. - Puoi andare - dice la Morte. Wolf guarda la porta. Oltrepassata quella soglia, potrà continuare ad assaporare il piacere di torturare e sentir echeggiare le grida delle sue vittime. Oltrepassata quella soglia, Wolf non tornerà però sulla terra. Andrà all'Inferno. Non come dannato. Come diavolo.

Gabriele Lattanzio