Io ti vedo

Racconto per il concorso "300 Parole Per Un Incubo", 2006 - edizione 5

Ritrovarmi sola in quella stanza, tra quelle quattro mura così sporche e ancora così “testimoni” di quell’orrenda vicenda, mi toglieva gradualmente le forze. Sapevo che qualcuno o qualcosa si era macchiato col sangue della mia sorellina, ritrovata in quella stanza con la gola squarciata. L’unica cosa che potevo fare in quel momento era attendere; dovevo aspettarlo, dovevo vendicare mia sorella, anche se solo con un mio semplice sguardo di odio nei suoi confronti. Io ero conscia del fatto che lui era ancora lì, in quella stanza intrisa ancora dell’odore ferroso di sangue. La stanza si oscurò all’improvviso, era lui, lo sentivo accanto a me, percepivo il suo respiro da cane rabbioso soffocarmi, mi girai di scatto e assestai con forza alcuni fendenti con il piccolo coltello, che avevo trafugato poco prima dalla cucina, ma l’unica cosa che riuscii a “ferire” fu il buio più totale che mi circondava. Chiusi gli occhi e mi lasciai trasportare dal senso di vendetta che mi esplodeva nel cuore, un paio di secondi e sentii le sue fredde mani sul collo, cominciò a stringerle per togliermi la vita, sussurrandomi nell’orecchio: -Io ti vedo-, -Io ti vedo-.

Udendo la sua voce mi immobilizzai, ogni sorta di gesto che compivo per liberarmi fu da me placato. Avevo fallito, non sarei riuscita a vendicarmi; fui testimone della mia stessa morte, caddi atterra e, quasi del tutto esamine, riuscii, almeno, a vederlo.
La luce lunare si riaccese e gli illuminò il volto... la riconobbi immediatamente, non capii, tentai di afferrarla ma lei cominciò a dilaniarmi le interiora come fa un orso affamato con la sua preda, persi i sensi ma prima di abbandonarmi nel terribile abbraccio della morte, la sentii di nuovo sussurrarmi con voce rotta dall’odio: -Io ti vedo-.

Giorgio Marinacci

Amo molto scrivere e questa passione spero mi porti un giorno a fare il giornalista, confido nelle mie capacità e spero di farcela in questo senso. Amo anche molto la musica, disegnare e dipingere. Studio lingue all'università di Roma La Sapienza, tra cui giapponese, inglese, hindi ma conosco anche qualcosa di francese.