Dentro la bestia

Racconto per il concorso "300 Parole Per Un Incubo", 2006 - edizione 5

Mi trovavo in mezzo al sangue, stretto, costipato, pressato. Non capivo cos’ero, né dov’ero, ma il terrore s’era impadronito di me. Sulle pareti di questo luogo c’era vita; assieme a me budella, fetore, gas putridi: guardavo questo ambiente vermiglio e senza accorgermene mi sentivo assediato da succhi gastrici. All’improvviso realizzai che non ero più vivo ma ero parte di un’altra vita. Mi stavo trasformando in qualcosa di nuovo, di viscido, di mucillaginoso: stavo diventando parte della bestia, la bestia feroce che mi aveva inghiottito: l’uomo che aveva ucciso mio padre e mia madre e che poi mi aveva legato, picchiato, ferito e staccato arto per arto, facendomi morire lentamente. Ricordo solo ora che mentre giacevo legato, mi staccava pezzi di braccia e di gambe col suo bisturi e ingoiava schegge del mio corpo mentre urlavo rabbioso e angosciato; inghiottiva lentamente il mio corpo. Poi aveva mangiato il mio cuore, il mio cervello e bevuto il mio sangue. Purtroppo aveva mangiato di me anche l’anima, ora intrappolata nella sua pancia e chissà se l’avrebbe smaltita, prima o poi, assieme al resto del mio corpo.

Nicola Piteo