Maledetto Natale

Racconto per il concorso "300 Parole Per Un Incubo", 2006 - edizione 5

Era la notte del 25 Dicembre, per le strade del centro non c’era anima viva, tutti impegnati nel festeggiare la natività; Marta usciva dal lavoro, con il passo affrettato contava di raggiungere la famiglia per gustare, tra le calde mura domestiche, il cenone di Natale.
Trafelata dalla dura giornata e tormentata dal ritardo, Marta decise di tagliare per il parco, scavalcò il muretto dirigendosi giù per la stradina tortuosa che l’avrebbe condotta direttamente all’uscita.
Nella testa di lei, echeggiavano rumorosamente i molteplici pensieri della giornata, distogliendone l’attenzione da ciò che la circondava; la nebbia continuava ad addensarsi. Il sesto senso le fece avvertire che qualcosa o qualcuno la stava osservando, nell’oscurità del parco regnava il silenzio, la paura prese il sopravvento; l’andatura si fece sempre più frenetica, il laghetto gorgogliò, Marta iniziò a correre, ad un tratto si udì un’enorme boato, gli animali del parco sembravano impazziti, gli uccelli volavano in tutte le direzioni.

Il panico ghiacciò Marta, il sudore si freddò sul volto di lei; una serie di brividi le percorsero la schiena nel vedere una sagoma, dalle dimensioni mostruose, uscire dall’acqua per andarle incontro; il terrore le attanagliò la gola quando poté notare il raccapricciante aspetto di quell’essere; era enorme, aveva gambe robuste, il corpo ricoperto da un pelo viscoso, le unghie delle mani erano lunghe e sporche, gli occhi iniettati di sangue sprizzavano odio, il volto, deformato e tumefatto da vecchie contusioni mal curate era ricoperto da lunghi e scabrosi capelli.
Lei rimase impietrita in attesa che la sua ora giungesse; dalla fitta boscaglia sbucò Fill, il vecchio custode ubriacone che imbracciava la sua fedele doppietta, la scaricò totalmente sulla sua creatura, non poteva più nascondere il risultato dell’esperimento genetico che il Dottor Snauzer aveva per anni portato avanti e che all’ultimo Fill aveva sottratto alla sepoltura.

Corrado Lescarini

Mi chiamo Corrado ho 25 anni e da poco mi sono affacciato alla mondo della letteratura da questo punto di vista.