Pubblicità ingannevole

Racconto per il concorso "300 Parole Per Un Incubo", 2006 - edizione 5

Nella pubblicità mostrano una grande costruzione in legno, in mezzo ad un prato rigoglioso, con cerbiatti e conigli che saltellano tra i ranuncoli, all’ombra di grossi alberi. Nella pubblicità mostrano un tramonto color porpora, che si spande dentro a questa immensa cupola di vetro. Hanno occultato le feritoie che permettono il ricambio dell’aria, con complesse e sfavillanti sculture in cristallo. Una civetta taglia all’improvviso lo schermo e compare il più classico e seducente dei fotomodelli, inquadrato di schiena, mentre nella penombra suona un organo a canne. Ci vogliono far credere che questi sono i loro allevamenti, ma la realtà non è come ce la mostrano alla televisione.
La scorsa notte abbiamo violato una di queste celebrate riserve e ne abbiamo le prove.
Queste povere creature vagano al buio in enormi stanzoni senza finestre, completamente glabre. Strisciano sui propri escrementi e si accoppiano negli angoli.

Sono costrette a dormire in loculi strettissimi che le contengono a malapena. Non c’è alcuna traccia di cerbiatti o conigli. In mezzo alla stanza c’è solo una mangiatoia enorme, dalla quale sale un tanfo di muffa e sangue marcio. Alcuni continuano a lappare, senza alzare la testa dal cibo, altri sfuggono la luce delle torce, strizzando gli occhi. Pochissimi camminano eretti. Nessuno vola. Sulla pelle mostrano marchiature a fuoco e segni di morsi ai quali sono stati strappati i denti. Sul fondo dello stanzone c’è una piccola porta, che sicuramente porta al mattatoio.
Avremmo voluto liberarli tutti, ma sarebbe stata un’azione sconsiderata perchè sarebbero morti di fame in pochi giorni. Così abbiamo scattato foto e filmato ogni cosa. Domani andremo dalla stampa e dalla polizia, per denunciare questi criminali. Purtroppo è solo uno dei tanti allevamenti, figli del business, che si sono moltiplicati da quando la carne di vampiro è diventata una moda.

Raffaele Serafini