Sopravvivere

Racconto per il concorso "300 Parole Per Un Incubo", 2006 - edizione 5

Jane pilotava l’elicottero, Peter entrò nella cabina e si sedette accanto alla ragazza.
L’apparecchio, abbandonava la superficie del tetto del grande magazzino, sotto di loro, centinaia di zombi innalzavano le loro mani in direzione del cielo.
L’uomo, si soffermò a visionare il quadro relativo al carburante presente all’interno del serbatoio, quando incrociò lo sguardo di Jane, chinò il capo in segno di abbandono.
La benzina era scarsa, era ovvio che avrebbero dovuto atterrare per rifornire l’elicottero.
Ovunque, le strade erano assediate dai morti viventi.
Come diceva Peter, bisognava evitare le grandi città, rischiando di giocarsi la pelle come era accaduto ai loro amici Roger e Sthepen.

In giro per le strade non vi era nessuno di vivo, vedevano sempre le stesse cose, macchine, case distrutte e zombi dappertutto.
Improvvisamente, suonò il sensore del carburante indicando la riserva della benzina.
Dovettero atterrare in piena autostrada.
Attorno a loro decine di automezzi abbandonati.
Le strade sembravano sgombre dagli zombi.
Scesero di corsa, imbracciano M16 e pistole.
Il ragazzo copriva le spalle all’amica mentre controllava la benzina nelle auto abbandonate.
L’uomo sparò ad alcuni zombi che si facevano troppo vicini fracassandogli il cranio.
Jane richiamò l’amico, quando trovò un camper in ottime condizioni a livello di carburante.
Peter salì a bordo del mezzo e la ragazza partì investendo diversi zombi lungo il suo percorso.
La donna, si toccò i capelli all’altezza della nuca, guardò le dita e sobbalzò vedendole sporche di sangue.
Lei non era ferita.
Osservando lo specchio retrovisore Jane rabbrividì.
Peter si voltò e puntò l’M16 oltre il telo divisorio e vide ciò che non volle mai vedere.
Il camper sbatté dapprima contro il guard-rail.
Gli spari provenienti dal camper continuavano ad esplodere, poco dopo non si udì più nulla ed il mezzo si arrestò nel silenzio totale.

Emanuele Mattana