666 personaggi a caccia di autore

Smettetela dannazione basta!
Non ne posso più delle loro voci che continuamente mi chiamano, che non mi fanno dormire, che non mi permettono di mangiare che non mi abbandonano neppure per un istante, che non mi lasciano mai solo con me stesso.
Voglio rimanere da solo, di nuovo, almeno per una sola volta ancora, provare quella meravigliosa sensazione di solitudine assoluta, i miei pensieri solo per me, la mia attenzione libera di vagare dove vuole, il mio corpo capace di rilassarsi.
Smettetela!
Ma perché doveva succedere proprio a me? Che diavolo vogliono? Non posso fare più nulla per aiutarli, non è colpa mia se sono imprigionati lì, se non possono essere come me, se non possono venire qui. Non l’ho deciso io, sono le regole del mondo, che vadano a tormentare il Dio che ha stabilito che loro debbano rimanere confinati in quelle stupide pagine!
Ma perché non mi sono limitato a scrivere poesie? Perché non mi sono messo a scrivere romanzi d’amore? Gli innamorati si bastano da sé, non hanno velleità di potere o di libertà, godono del loro amore e delle loro catene rosa e sicuramente non sarebbero mai venuti a svegliarmi di notte gridandomi di voler uscire! Recriminando di averli imprigionati!
E invece sono qui, terrorizzato da quelle voci raschianti, da quei gorgoglii nauseabondi, atterrito da quei ringhi lugubri e minacciato da quei sibili che continuano imperterriti a pretendere a invocare a gridare che vogliono uscire. Non ne posso più... non ne posso davvero più.

Eccoli! Eccoli di nuovo, li sento bisbigliare fra loro, sento i tentacoli delle loro voci e delle loro presenze che si avvolgono viscide attorno al mio cervello, mi accusano di aver dato loro una vita, un’anima e poi di averli rinchiusi in quelle pagine da cui non possono muoversi, sigillati da quelle parole che li costringono a ripetere sempre gli stessi gesti, gli stessi inseguimenti, gli stessi noiosi omicidi, squartamenti, delitti.
Loro, che io ho creato così perfetti in ogni minimo dettaglio, così potenti, intelligenti, meravigliosamente malvagi, loro, obbligati a rimanere sempre nello stesso posto, invocano nuove vittime, nuovo sangue, nuovi regni da conquistare, nuove anime da carpire, nuove vite da spezzare.
Ho provato a scrivere nuove storie per loro: ho dato loro nuovi luoghi in cui muoversi, nuovi nemici da affrontare, ho persino provato a ucciderli tramite le armi di paladini ed eroi, ma a nulla... a nulla sono valsi i miei tremanti sforzi, perché loro tornano, loro non possono morire, perché ogni volta che qualcuno legge il loro nome sulle pagine dei miei libri, riprendono tutto il loro vigore e la loro malvagità e tornano da me, a tormentarmi, di nuovo.
Maledetto il giorno in cui decisi di scrivere orrore. Mia madre lo diceva sempre, non c’è già abbastanza male nel mondo senza che tu debba crearne altro con cui riempire le notti della gente? Perché ho ceduto al fascino del male? Perché ho voluto dar forma e vita e voce - dannazione - voce a quelle creature alimentate e sempre affamate di male e morte e sangue?
Eccoli di nuovo stringersi attorno alle mie ormai esigue difese, leggo nei loro occhi la vittoria, lo sanno, lo sentono, maledetti, che stanno per avere la meglio su di me. La mia anima; ecco di cosa vogliono cibarsi, l’anima di uno scrittore che come quella di Dio è capace di dare vita, per conquistare così il passaggio che li porterebbe in questo mondo di realtà e sangue vero.
Sono così vicini ormai che non solo sento le loro voci ma vedo anche i loro volti. Gli occhi di ghiaccio dei vampiri, le lame affilate degli assassini, le forme indefinite dei mostri, i neri manti degli spiriti e dei fantasmi.
Devo fare qualcosa. Subito. Non posso permettere che invadano il mondo, che uccidano innocenti, che distruggano ciò che mi è caro, che avvelenino l’umanità... anche se...
Anche se... potrebbe essere... potrebbe diventare il mio romanzo perfetto... nessuno potrebbe mai più dimenticarmi.
Tutti conoscerebbero i miei personaggi, tutti verrebbero terrorizzati dai parti della mia mente, potrei arrivare dove nessun altro scrittore è mai arrivato.
Ah! Ah! Ah!
Venite dunque miei figli bastardi! Mettiamo la parola fine a questa mia storia!
Venite a cibarvi della mia anima e rendetela immortale!
Portatene frammenti in ogni angolo del mondo e fate di esso il vostro nuovo regno!
Da oggi nessuno potrà più dimenticare il mio nome.
Il nome di colui che ha aperto le porte dell’Inferno.

Sara Bosi