Ninna nanna

Racconto per il concorso "300 Parole Per Un Incubo", 2005 - edizione 4

Mamma, tu canta la ninna nanna che mi addormento.
Ninna bibì, ninna bobò, questo bambino a chi lo dò,
se lo dò alla befana, se lo trattiene una settimana...
Mamma, perché una settimana?
Perché la befana è vecchietta come nonna, dopo una settimana le faresti saltare i nervi.
Ma è lei che mi disturba ogni volta!
Va bene. Ninna bibì, ninna bobò, questo bambino a chi lo dò,
se lo dò all’uomo nero, se lo trattiene un mese intero...
Chi è l’uomo nero?
Un signore cattivissimo che non sopporta i bambini che fanno troppe domande.
Mi conviene dormire.
Ninna bibì, ninna bobò, questo bambino a chi lo dò,
se lo dò all’uomo bianco, se lo trattiene tanto tanto...
Mamma?
Sì, Pierluigi..

Chi è l’uomo bianco?
È il più cattivo dei tre, massacra i bambini di lavori pesanti.
Dove?
Lontano, a rompere pietre, caricare mattoni.
E li paga?
E che ne so! Io da piccola dormivo.
Lo senti questo rumore?
È il gatto in giardino.
Sì. Mamma, ho paura.
Pierluigi smettila ed esci da sotto le coperte.
Sono qui.
Si, lo so dove sei.
Mamma, non io, loro sono qui.
Loro chi?
La befana, l’uomo nero e quello bianco. Mamma, mi vogliono portare via!
Ma che dici! Quella è solo una stupida canzoncina!
Mamma, non li vedi? Sono vicini alla finestra. Litigano perché la befana mi vorrebbe solo per una settimana, l’uomo nero solo per un mese. Adesso è il turno dell’uomo bianco.
Cavolo, dormi, magari ti portassero via.
Mi vuole per sempre. Dice che mi incatena come i cani e mi fa cucire scarpe da tennis tutto il giorno e se non lavoro abbastanza mi picchia.
Pierluigi, dormiamo.
Non posso. Bene...
Pierluigi con chi parli?
Procedete pure.
Che mi succede, chi mi trascina, lasciatemi... Aiutooooo
Ciao Mamma!

Giorgio D'Amato