Amore eterno

Racconto per il concorso "300 Parole Per Un Incubo", 2005 - edizione 4

Carl, aveva conosciuto la sua futura moglie, pochi mesi prima: una sera, intorno a mezzanotte non riuscendo a dormire era uscito e si era ritrovato su una panchina di un giardino isolato.
Sentendo un fruscio dietro di sé, si voltò ed illuminata dalla luna piena che splendeva nel cielo, vide una ragazza con i vestiti stracciati che gli chiedeva aiuto.
La soccorse e lei gli raccontò di essere sfuggita ad un uomo che aveva tentato di violentarla. Carl con un fazzoletto le tolse alcune gocce di sangue dal labbro e la riaccompagnò a casa.
Cominciarono, così, a frequentarsi e dopo solo un mese decisero di sposarsi.
La moglie era ogni giorno più "aggressiva" durante i rapporti amorosi, lo dimostrava chiaramente la schiena di lui costellata da morsi e graffi.

Quella notte urlò dal dolore quando la donna conficcò i denti nella sua carne e strinse come non aveva mai fatto. Litigarono.
La sera dopo Carl rientrò tardi dal lavoro. Trovò la moglie in lacrime "Ti amo" - gli disse - "volevo solo stare insieme con te per sempre, mi dispiace."
La luna piena dietro i vetri della finestra illuminò la stanza, dalla bocca di lui uscì un grido d'orrore alla vista di quel viso trasformato in un mostruoso muso simile a quello di un lupo, ma con denti lunghissimi ed occhi rosso sangue.
Con un balzo lei si gettò a terra rantolando e ringhiando, mentre tutto il suo corpo si ricopriva di peli ispidi. Carl cercò di fuggire, ma cadde e si trovò anche lui a rotolare per terra. Urlò, quando vide riflesse nello specchio due orrende creature dagli occhi di brace accovacciate sul tappeto.
Capì, allora, qual'era il suo destino... il loro destino per l'eternità.
Nel silenzio della notte due ululati raccapriccianti si levarono alla luna.

Micaela Fantauzzi