Mai nessuno mi baciò così

Racconto per il concorso "300 Parole Per Un Incubo", 2005 - edizione 4

Vi siete mai svegliati col cielo grigio e plumbeo che ti scruta dalla finestra e il tuo pacchetto di Marlboro che aspetta immobile sul comodino? Quando il vento gelido e pungente rinchiude in casa qualsiasi essere abbastanza perspicace da non lasciarsi toccare dalle sue dita minute ma tu no, ti alzi in fretta perchè senti che “c'e' qualcosa da fare?”. Attratto da una sensazione calda e innaturale che ti spinge a indossare i jeans trasandati e una camicia ancor più spiegazzata. Un bisbiglio che ti catapulta fuori dalla porta del tuo squallido monolocale come una morsa d'acciaio invisibile che non lascia scampo, che ti vuole, e quando stai per accenderti l'ennesima sigaretta sull'uscio di casa sembra quasi che il tappetino ti ammicchi in modo grottesco sussurrandoti "forza, Lei ti aspetta".
La stessa sensazione che mi portò giù in strada a passeggiare veloce, sballottolato qua e là da schiaffoni di tramontana sul mio viso non ancora rasato. "Che mi passa per la testa?”, pensai scostandomi i capelli con la mano.

Eppur sapevo... Sapevo di non poter mancare all’appuntamento con Lei. Perché le avrei infranto il cuore e mai mi avrebbe perdonato. “Ma lei chi?” pensai con sgomento. Immaginate il mio stupore quando la vidi. Eccola lì, in mezzo alla strada desolata; solo io e lei.
Una dea vestita in rosso che faceva segno di avvicinarmi con il palmo della mano. Era lei che bisbigliava e mi attraeva. Non so perché ma sapevo che sarei andato. La guardai: pelle bianca e occhi scuri dove poter perdersi nell’infinito. M baciò a lungo, con passione, coccolandomi con la sua lingua fredda... Nessuno a guardarci, nessuno a sentire i miei gridolini di piacere quando lei affondò dolcemente i suoi canini nel mio collo, donandomi un agonia lunga e stranamente piacevole.

Gabriele D'Arrigo

Giovane scrittore della provincia di Milano, ora che ci pensa la parola scrittore è forse impropria e troppo altisonante; si diletta con racconti noir e anche horror. Pensa che lo scrivere sia una buona distrazione dalla fogna quotidiana il cui livello sale a vista d'occhio.