Questione teologica

Racconto per il concorso "Premio Scheletri", 2010 - edizione 2

La superiora, suor Maria, entrò nella piccola biblioteca. Tre suore erano al lavoro sui numerosi libri sparsi ovunque; una quarta, la più giovane, piangeva riversa su un tomo antico.
- Come procede?
- Sono ore che studiamo, ma siamo ancora in alto mare.
- Continuate; prima o poi a qualcosa arriverete. Che mi dite di sorella Lucia, qui?
- Non ci faccia caso. Ogni tanto piange, ma poi si rimette al lavoro.
- Molto bene. Continuate così.
Uscendo, si trovò davanti suor Gina, pelle ruvida e fisico da lottatore di wrestling.
- Superiora, noi siamo pronte.
- Ottimo.
- Vuole venire a vedere?
Suor Maria la seguì lungo il corridoio e su per le scale. Al secondo piano, sentirono battere. Due sorelle erano ferme davanti a una porta.
- Che succede? - le chiese, avvicinandosi.
- Sorella Clara è morta, così l'abbiamo chiusa a chiave.
La porta vibrava sotto i colpi. Si sentiva un rantolo venire dall'altra parte. - Sarebbe meglio metterci davanti un mobile. Non si sa mai.

- Sì, madre.
La superiora e suor Gina ripresero le scale e uscirono sulla terrazza.
- Vede? - disse suor Gina. - Abbiamo preparato i sassi, la scala a pioli e le corde. Siamo pronte.
Suor Maria si avvicinò al parapetto e guardò di sotto. Lo stretto vicolo fra il convento e l'edificio medioevale di fronte era pieno di gente che sgomitava. Si andava dalla morte recente all'avanzato stato di decomposizione. Ogni tanto qualcuno apriva la bocca ed emetteva dei suoni incomprensibili. Un uomo alzò la testa e la vide. Tese le mani verso l'alto e si mosse come per saltare, ma non riuscì nemmeno a staccarsi da terra.
- È Luigi - disse suor Gina.
- Eh sì. Solo ieri era venuto a ripararci una tubazione...
- C'è anche la ragazza che ci portava la posta.
- Dove? Ah, sì. Eccola.
Rimasero per qualche momento a guardare quella folla impazzita, poi sorella Gina disse: - Come le dicevo, noi saremmo pronte. Liberiamo il vicolo tirando i sassi, poi entriamo nel palazzo da quella finestra in alto. Da lì costruiamo un ponte di corde per fare avanti e indietro quando vogliamo. Da qualche parte, lì dentro, ci dovrebbe essere il magazzino del negozio di alimentari.
- Potreste incontrarne altri, nell'edificio.
- Lo so. Ma noi siamo cresciute in campagna. Siamo abituate a uccidere gli animali. Però dobbiamo sapere se questi lo sono. Altrimenti non possiamo nemmeno lanciare i sassi.
- Quelli che erano già morti sicuramente sono senz'anima. Quelli che invece sono stati contagiati da vivi, be'... ci stiamo ancora lavorando. Potreste iniziare dagli altri.
- Impossibile! Non sempre si distinguono. E poi sarebbe inutile. Finché il vicolo non è vuoto, non possiamo passare.
La superiora scosse la testa. - Quattro sorelle stanno studiando la questione teologica, giù in biblioteca. Appena concludono qualcosa vi farò sapere.
- E poi...
- Sì?
- Io e suor Rita dovremmo spezzare la clausura.
- Non ti preoccupare. Vi darò una dispensa per uscire. Quello è il minore dei nostri problemi.

Marco Migliori