La nonnina

Alla piccola Rosi dalle treccine lunghe hanno sempre detto che la nonna era molto stanca, che stava poco bene. Le è sempre stato tassativamente vietato di salire al secondo piano della casa, dove giaceva sul suo lettone la nonna. Tutte le sere i genitori di Rosi le portavano da mangiare, salendo lentamente quegl'interminabili scalini scricchiolanti.
La piccola Rosi non l'aveva mai vista ma la sentiva canterellare una ninna nanna. Quella sua vocetta soffocata la spaventava. Ogni qualvolta che i suoi genitori le ricordavano di non salire, questi assumevano un'espressione severa. Non volevano in alcuna maniera che si spingesse al secondo piano in particolare nella cameretta della nonna. La prima occasione Rosi non se la fece sfuggire.
Con quell'incoscienza che è di tutti i bambini di cinque anni, salì di sopra mentre i genitori erano occupati in altre faccende. Fece gli scalini uno ad uno aggrappata alla ringhiera e percorse il corridoio in penombra con passettini felpati senza farsi sentire. Si arrestò dinanzi ad una porta robusta da cui proveniva a stento una cantilena infantile. La vocetta chiama Rosi. La bambina sorridente gira la maniglia ed entra dentro. In mezzo alla cameretta ben arredata, legata al lettone con delle cinghie c'è la nonna.

Ha solo le braccia libere di muovere. Fissa Rosi mentre oscilla perennemente la mandibola. E' la malattia debilitante che la costringe all'immobilità e a quel movimento della faccia che la rende tanto buffa. Appoggiata su un mobiletto lì vicino una bamboletta nera infilzata da numerosi spilli. La nonna allunga la mano raggrinzita in direzione di Rosi chiamandola a sé, ed iniziando ad intonare la stessa ninna nanna di prima. La bambina si avvicina sempre sorridendo, appoggia la sua manina in quella della nonna che gliela stringe forte. La nonna con un sussulto si alza dal lettone strappando le cinghie, ed afferra violentemente Rosi per i capelli avvicinandola a sé, verso le sue labbra violacee. La bambina non ha il tempo di reagire che rimane succube del bacio crudele della nonna. La porta si chiude pesantemente alle loro spalle. La porta si apre e Rosi esce. Ha la mandibola che le trema vistosamente come se avesse un tic, ma ciò non le impedisce di canterellare la ninna nanna. In grembo porta la bambola nera priva di tutti gli spilli, mentre alle spalle si scorge il corpo senza vita della nonna.

Christian Marchi