Galaxy 174/80

-Sistema solare, spazio transnettuniano, 18 gennaio 2205 d.C.
La nave da trasporto interstellare Danubio III era appena uscita dal varco spazio-temporale e si stava dirigendo verso la stazione orbitante di Marte, dove, poche ore più tardi, avrebbe dovuto scaricare il suo carico di merci, per poi ripartire per il sistema di Rodar, esattamente come faceva ogni mese da più di 8 anni. Quella volta però, la nave non arrivò a destinazione. Il varco spazio-temporale, una regione sferica di spazio in cui venivano a contatto due punti della Galassia, distanti normalmente oltre 1500 anni luce, collassò improvvisamente mentre la Danubio III si trovava ancora a poco meno di un milione di chilometri da esso. Si verificò un'implosione del varco, a cui seguì poi la nascita di un fenomeno sconosciuto, che mai nessun uomo aveva visto prima e che si espanse, inizialmente, a velocità estremamente elevata, investendo la nave da trasporto. La nave fu completamente disintegrata, con una tale violenza da ridurla all'istante in una nube informe e caotica di quark, che poi, dopo appena qualche femtosecondo, fu risucchiata nello spazio bidimensionale della superficie esterna dell'anomalia, che dopo aver raggiunto un diametro di circa due milioni di chilometri, rallentò improvvisamente e bruscamente la sua espansione, che continuò però inesorabilmente.

-Marte, 3 febbraio 2220 d.C.
"Come è andato l'esperimento, ammiraglio?" chiese il presidente, rivolgendosi al capo di stato maggiore.
"Purtroppo è fallito anche questa volta, l'anomalia impedisce l'apertura di tunnel stabili, almeno entro un raggio di 5000 U.A... I tunnel che apriamo collassano quasi subito, in un intervallo di tempo così breve da impedire a qualsiasi nostra nave di attraversarli, ma che, almeno negli ultimi due tentativi, è stato comunque sufficiente per inviare un messaggio, tramite onde elettromagnetiche, agli altri sistemi. Durante il penultimo tentativo, abbiamo informato il resto dell'Unione su cosa sta accadendo nel nostro sistema e chiesto aiuto. Purtroppo, durante l'ultimo tentativo di aprire un tunnel, abbiamo ricevuto la risposta alla nostra richiesta d'aiuto, ma ci è stato detto che nessuna altra specie dell'Unione ha mai incontrato un fenomeno simile. Hanno, come noi, ripetutamente provato a creare un tunnel di collegamento con il nostro sistema, ma sempre senza successo".
A quel punto, il presidente fece un profondo respiro e rimase in silenzio per un lungo, apparentemente interminabile, minuto, fissando il paesaggio marziano attraverso la finestra del suo ufficio. Poi, quando l'ammiraglio era sul punto di dire qualcosa per interrompere quell'ormai insopportabile silenzio, il presidente si voltò e chiese: "Dove è arrivata l'anomalia?".
"Ha appena inglobato Giove, presidente".
"A questo punto, anche se non sappiamo ancora, né quale sia la vera natura dell'anomalia, né cosa l'abbia causata, dobbiamo provare ad arrestarla. Darò immediatamente il via libera al progetto delta-3 ".

 

-Centro di controllo missione 'delta-3', 8 febbraio 2220 d.C.
Ore 9:30 UT
"Dottor Gakrat, mi è stato detto che ha una teoria sulla natura dell'anomalia" disse il presidente rivolgendosi a Gakrat, un fisico aicnariano, che come molti milioni di altri alieni era rimasto bloccato nel sistema solare quando era comparsa l'anomalia.
"Durante gli ultimi tentativi di aprire un tunnel spazio-temporale, sono riuscito a mettermi in contatto con i miei vecchi colleghi su Aicnar ed insieme abbiamo sviluppato una teoria" rispose Gakrat.
"Cosa pensate che sia?"
"L'anomalia potrebbe essere la sezione tridimensionale di una ipersfera che attraversa il nostro Universo. Se è veramente così, l'anomalia è partita da un punto e si espanderà fino ad un massimo, per poi contrarsi fino a diventare nuovamente un punto e scomparire. Il problema è che non possiamo sapere in alcun modo che dimensioni massime raggiungerà, così come non possiamo sapere se continuerà ad espandersi con la stessa velocità di adesso. Per quel che ne sappiamo, cioè quasi nulla, l'espansione dell'anomalia potrebbe non essere vincolata alle leggi fisiche che regolano il nostro Universo".
"Pensa che il nostro tentativo abbia qualche probabilità di successo?" chiese il presidente.
"Sinceramente, non ne ho la minima idea, comunque non ho soluzioni alternative da proporre".

 

Ore 18:30 UT
L'enorme struttura, assemblata nell'orbita terrestre e da lì lanciata, stava per raggiungere la superficie dell'anomalia. Il mezzo, denominato delta-3, era formato da tre moduli collegati: il sistema di propulsione, il grande serbatoio superconduttore per il contenimento dell'antimateria e l'ipergeneratore gravitazionale. Come previsto, quando il mezzo raggiunse una distanza di centomila chilometri dall'anomalia, si attivò l'ipergeneratore gravitazionale, consumando in pochi nanosecondi tutta l'antimateria contenuta nel serbatoio. L'anomalia si espanse istantaneamente, a velocità infinita, fino ad un diametro di oltre 200000 anni luce, inghiottendo l'intera Via Lattea, per poi contrarsi fino a diventare un punto senza dimensioni e svanire apparentemente nel nulla, con tutto quello che aveva inglobato.

 

"Errore irreversibile nel programma Galaxy 174/80" disse una voce femminile, ma di chiara origine sintetica.
"No! Non è possibile, è successo di nuovo" esclamò frustrato Krane.
"Quanto è durato questa volta?" chiese il dottor Young, responsabile del progetto.
"128.892348 secondi"
"Il tempo simulato?"
"In tutto circa un miliardo e mezzo di anni, 15 anni e 21 giorni dall'origine dell'anomalia al collasso totale della Galassia, esattamente come in tutte le precedenti simulazioni. Comincio a pensare che non ci sia veramente nulla che possiamo fare, per poter arrestare l'espansione dell'anomalia".
"Non dobbiamo abbandonare la speranza e continuare a provare. Mi è venuta una nuova idea che possiamo sperimentare, forse questa volta avremo più fortuna. Reinizializza il programma con le modifiche che ti sto trasmettendo" disse il dottor Young, mentre trasmetteva le nuove modifiche al dottor Krane, tramite l'interfaccia neurale. Krane si rimise al lavoro, ma quasi subito si fermò improvvisamente e rivolgendosi al suo capo disse: "Dottor Young, mi è sorto un terribile dubbio. Solo nell'ultima simulazione erano presenti circa 1014 esseri intelligenti simulati. E se non fossero solo simulati, ma veri e propri esseri senzienti? Insomma... siamo stati noi a provocare l'anomalia che ha causato il collasso di ogni Galassia che abbiamo simulato". Il dottor Krane sembrava veramente turbato da questo pensiero ed il dottor Young cercò allora di rassicurarlo: "Lo escludo categoricamente". Ma nemmeno lui, ne era in realtà poi così certo. Senza dire nulla, Krane tornò al suo lavoro, ma un nuovo e più insidioso dubbio si fece subito strada nella sua mente. 'E se anche noi... fossimo...' pensò ed un brivido gli percorse la schiena. Rimase come paralizzato per qualche istante, poi cercò di allontanare dalla sua mente quell'inquietante pensiero e riattivò la connessione tra la sua interfaccia neurale e Athena, l'elaboratore quantistico.
"Athena, crea un nuovo programma con le modifiche che ti ho trasmesso".
"Programma Galaxy174/81 avviato".

Simone Babini