Il nuovo vicino

Era una tranquilla giornata di primavera di una piccola città di Parigi. Tanta gente viene qui per un periodo di ferie, poi s'innamora del posto e decide di trasferirsi definitivamente, così come ha fatto Ted, un ragazzo sulla trentina che lavora nel campo della moda. E' appena arrivato davanti alla porta di casa e incontra la sua vicina che si presenta subito.
Mi chiamo Mary gli dice abito in questa città da un mese circa e lavoro ancora saltuariamente.
Ted le chiede se ha voglia di uscire qualche volta, magari a cena, magari la sera stessa.
Mary era entusiasta, e accetta; pensava è carino, vorrei conoscerlo, avviandosi verso casa.
Lui la osservava, aveva lo sguardo cupo perso nel vuoto. Pensava quante volte da bambino si chiudeva, in quello stanzino buio, freddo, con quell'odore di muffa nauseante, con qualche sua amichetta. Pensava erano delle bimbe cattive, continuava ripetersi nella mente, non volevano giocare.
Lui invece adorava tanto giocare, farsi toccare e godeva molto di più torturandole, seviziandole, le feriva sul tutto il corpo.
Con tagli netti gli asportava i seni e il sesso, poi gli tagliava la testa sgozzandole, ancora con gli occhi sbarrati, terrorizzati, che sembravano chiedessero aiuto alla morte per far finire quel martirio.
Le appoggiava davanti a lui, assaporava il loro sangue con gusto, e quel sapore acerbo e denso scivolava dentro di lui. Continuava a ridurre a brandelli straziando quei corpi con una tranquillità inquietante.
Era immobile, godeva, si eccitava prendeva quei lembi di carne e banchettava, felice di quelle prede, a piccoli morsi gustava le sue vittime guardando fisso i loro occhi compiaciuto...
Ted scrolla la testa e rientra in casa, non vede l'ora che arrivi la sua nuova amica.
Mary a pochi metri da lui fa in fretta, si prepara è indecisa, pantaloni o la gonna, ma poi pensa per il primo appuntamento meglio i pantaloni; un ultimo sguardo allo specchio e via.
Bussa piano alla porta e lo chiama... Ted ... Ted... sono io Mary, ripeteva aldilà della porta.
Ted la fa accomodare, comincia a farle mille complimenti, si scusa di avere ancora tutto in giro per casa, poi le chiede se beve qualcosa.
Vuoi vedere la casa? Ted domanda timido.
Lei lo segue lungo il corridoio, si fermano entrambi davanti alla scala del ripostiglio, lui le dice che di sotto ha un paio di cadaveri, e aggiunge con aria ghignante manca solo il tuo.
Mary lo guarda, e sorridendo gli dice di smetterla di fare lo spiritoso tanto le sue storie non la faranno scappar via.
Bene rispose Ted allora vieni, andiamo, Mary dai andiamo...Mary...Mary... o scappar via. Bene rispose Ted allora vieni, andiamo, Mary dai andiamo...Mary...Mary... Mary...

Patrizia Vecchio