Destino

Racconto per il concorso "300 Parole Per Un Incubo", 2004 - edizione 3

La sveglia suonò improvvisamente spingendolo nel precipizio del giornata. Si riprese dallo spavento cercando di scacciare dalla mente quel terribile sogno appena vissuto e con difficoltà si alzò cercando coi piedi le sue ciabatte, non le trovò e si avviò trascinandosi verso il bagno. Si guardò allo specchio, ma distolse subito lo sguardo disgustato dal suo aspetto, si lavò con lentezza consapevole dello scorrere dei minuti... piano piano una terribile sensazione cominciava a prendere corpo dentro di lui, il terrore cresceva e lo invadeva come l’alzarsi dell’alta marea.
“Oddio” pensava, “devo muovermi!” ma qualcosa, forse l’istinto, frenava i suoi movimenti. Si vestì velocemente e scese di corsa ad accendere la macchina. Il motore già rombava ma tardò a partire, fece un respiro profondo cercando di contrastare con tutte le sue forze quel maledetto presentimento... ma niente da fare quella orribile visione era stampata davanti agli occhi.

Si convinse a partire, ma subito si ritrovò faccia a faccia con il suo incubo... le macchine sfrecciavano rischiando continuamente la collisione, si spostò sulla corsia di sorpasso tentando di superare una bicicletta e subito si ritrovò dietro un bolide attaccato a due centimetri dalla sua, non poteva spostarsi se non voleva investire il ciclista, ma il bolide insisteva, l’autista aveva gli occhi cerchiati, lo sguardo duro, minaccioso, come quelli di chi non ha pietà.
Tentò di spostarsi sulla destra ma la corsia era nuovamente occupata, così il pazzo cominciò a tamponarlo insistentemente tentando di buttarlo fuori strada, cercò di mantenere la calma e pensò, in quei pochi secondi che aveva per reagire, che doveva lasciargli via libera... finalmente si accorse di avere lo spazio per poterlo fare quando improvvisamente davanti a sè... una curva.
Volò nel vuoto rivivendo ancora una volta il suo incubo e lentamente perse i sensi abbandonandosi al suo destino...

Silvia Melis