Il prigioniero

Racconto per il concorso "Premio Scheletri", 2016 - edizione 8

Mi sveglio legato ad un tavolo di ferro ancorato al pavimento di una stanza buia da cui entra un poco di luce lunare offuscata da una nuvola di passaggio.
Cerco di liberarmi ma non ci riesco.
Il mio aggressore apre la porta ed entra.
Ricordo: il vicolo alla ricerca di soddisfare il mio desiderio segreto che arriva una volta al mese e la prostituta formosa vestita con un mini abito che esaltava le sue forme.
Non parla ma si avvicina elegante come un gatto con occhi che brillano nella penombra.
Il suo vestito cade per terra rimanendo solo con gli autoreggenti e i suoi tacchi 12.
Mi vergogno di eccitarmi in quella situazione assurda ma lei capisce quello che voglio e mi spoglia calandomi i pantaloni fino alle ginocchia e liberando il mio membro che stava scoppiando dall’eccitazione dentro le mutande.
Non mi importa di sapere perché sono legato: voglio entrare dentro di lei.
Da vera professionista si mette sul tavolo in ginocchio mostrandomi il monte di Venere depilato pronta per essere penetrata.
Mi prende bruscamente il membro duro e caldo mentre, con l’altra mano, esplora la sua intimità preparandola.
Sono in sua balia e sento che indirizza il pene nella sua fessura umida mentre cerca avidamente la mia bocca per baciarmi.
Si contrae e geme lasciandomi prigioniero spettatore del suo piacere.
Sento i suoi umori colare abbondanti mentre aumenta il ritmo della penetrazione incrinando seriamente la mia resistenza prima di esplodere nel piacere dentro di lei.
Rimaniamo così, attaccati e vicini tanto che sono testimone del suo repentino cambiamento: vedo i suoi occhi infiammarsi diventare demoniaci e i suoi canini allungarsi assetati di sangue.
«Peccato.» sibila come un serpente ammiccando la sua danza erotica «Sei un buon amante. Mi avevano detto di non giocare col cibo...»
La luna piena, ormai liberata dalla nube che la copriva parzialmente, inonda quella fredda cella rivelando la vera identità della ragazza che si mostra un famelico vampiro.
Il cuore aumenta i battiti e il mio corpo, inondato dalla luce lunare, si trasforma coprendosi di peli e cambiando fisionomia.
Lei pensa che questo sia dovuto alla paura, non sa che io sono immune al suo morso.
Non sa che io sono il nemico giurato dei vampiri.
Non sa che potrà fare ben poco dentro questa stanza e che queste cinghie non mi tratteranno
«Hai ragione, lo dicono anche a noi lupi mannari di non giocare con il cibo...»
Tra poco sazierò la mia sete di sangue.

Luca Trovato

Luca Trovato nato a Pistoia il 04 giugno 1969 dove vive con la famiglia. Lavora per l'Arma dei Carabinieri ma è scrittore, fumettista ed attore amatoriale nel tempo libero. Vincitore di diversi concorsi letterali e fondatore del gruppo no-profit di FB che scrive per beneficenza "Gente che scrive per..."