Uno e centomila

Racconto per il concorso "300 Parole Per Un Incubo", 2004 - edizione 3

“Ma di che cosa stiamo tanto a preoccuparci? Le probabilità di contrarre l’AIDS sono una su centomila”.
“Già, ma se avessi davanti a te un vaso con centomila caramelle, e sapessi che una di queste è ripiena di cianuro, avresti il coraggio di prendere una caramella da quel vaso e mangiartela?”
Avevo sentito occasionalmente questo scambio di battute sull’autobus, e riconosco di essere stato assalito dall’irresistibile tentazione di provare.
La statistica è una scienza esatta, e le leggi delle probabilità sono una cosa seria: perché dunque non provare?
Mi sono allora procurato un enorme vaso, poi centomila caramelle. Naturalmente ho impiegato un po’ di tempo per acquistarle e trasportarle, perché non potete immaginare quanto pesino centomila caramelle messe tutte insieme.

Ho poi iniettato con una siringa il cianuro in una di esse e l’ho gettata in mezzo alle altre. Per maggiore sicurezza ho vuotato il vaso e l’ho di nuovo riempito con le caramelle contandole una ad una: in un paio di mesi, nel mio tempo libero, ci sono riuscito.
Finalmente il momento era arrivato, ed ero pienamente consapevole della sua solenne importanza.
Mi sono seduto di fronte al vaso pieno di caramelle e vi ho immerso tutto il braccio fino alla spalla. Ho rimestato a lungo, poi ho chiuso la mano e ho estratto la prescelta.
L’ho scartata con calma anche se, lo confesso, mi sentivo un po’ emozionato. L’ho tenuta un istante fra le dita, poi l’ho messa in bocca.
Aveva un delizioso sapore di frutta, e l’ho gustata con vero piacere.
Come vedete, le leggi delle probabilità sono una cosa seria, e questa ne è la prova.
Infatti sono morto.

Timur Lenk