Anime perse

I luoghi sacri, ritengo, abbiano un fascino particolare, soprattutto se intravisti dopo il tramonto, quando la luce non del tutto scompare all’orizzonte.
Hanno un’aria austera e inavvicinabile, eppure mi sento davvero attratta da questi luoghi solo quando, a luce soffusa, dalla finestra della mia camera mi sembra di sentire i lamenti di quelle povere anime sepolte.
Io non solo sono in grado di sentirle, ma anche di capire le loro voci, le litanie che si susseguono di lapide in lapide… alcune gridano vendetta, altre mormorano maledizioni, altre ancora piangono sommesse ed infine ci sono quelle che tacciono, e sembrano davvero morte.
Quest’ultime sono le voci peggiori, perché non ti fanno sentire la loro rabbia, non scaricano il loro dolore su di te, non si fanno beffa della tua paura… no… se ne stanno quiete ad aspettare la giusta occasione per rivendicare i torti subiti.
Il loro silenzio e’ pari ad una condanna a morte, ti additano minacciose, pronte a gustare la ghiotta possibilità di fare uno scambio di posti.
Non sapete cos’e’ lo scambio di posti? Facile… dalla parola dovreste averne gia’ intuito il significato. E’ una specie di patto che si instaura tra un vivente e un corpo sepolto.
Se volete davvero realizzare un sogno, ma lo volete veramente e con tutto il cuore senza sapere cosa fare, andate a sistemarvi di fronte ad una delle tante lapidi silenziose.

Prima o poi, riceverete istruzioni su come realizzare il vostro sogno, a patto che l’anima del corpo sepolto alberghi in voi per tutto il tempo necessario.
Necessario per cosa? Beh… innanzitutto per tornare a gustare la vita, e poi per trovare un altro corpo in cui albergare casomai decidiate di non tener fede alla promessa.
Per venir meno al patto ci vuole meno di quanto sembri… se vi recate in una chiesa e intingete la mano nell’acqua santa… se confessate cio’ che avete fatto… se siete pentiti del vostro gesto, basta solo l’assoluzione del prete per tornare ad essere padroni del vostro corpo e far tornare l’anima del defunto nei pressi del corpo putrefatto dalla morte.
Sono attratta dalla chiesa, dalle navate, dall’altare sacro, dalle ostie benedette… eppure io, in chiesa, non posso entrare altrimenti sarei costretta a tornare sotto terra.
Il mio corpo giace li’, ma la mia anima alberga in questa affascinante quanto ambigua ragazza. Il suo maggior desiderio non e’ meno strano di lei, recita salmodie dall’aspetto complesso e che certo non danno un senso di pace.
Peccato che tra pochi giorni dovrò trovarmi un altro corpo, sempre che decida di restare “viva” ancora un po’… potrei trovare un altro corpo pronto ad offrirsi al posto mio?
Forse sarebbe saggio essere quello che sono, un’anima ed un corpo sepolto, per sempre.
Ci penserò domani… adesso e’ tardi e devo nutrirmi a sufficienza, in attesa di quella che sara’ la mia decisione… si’… farò così… ci penserò domani.

Enrica Rizzi