Sciolto

La dottoressa mi aveva appena chiamato. Finalmente avrei potuto conoscere mio figlio. Mia moglie si trovava in sala parto da circa mezz'ora ed era riuscita finalmente a partorire un bel maschietto. La prima cosa che sicuramente avrei detto alla mia amata, era "A chi assomiglierà di più?" oppure "Chissà come sarà bravo a scuola da grande". Per ora erano solamente delle frasi, ma bisognava prima valutare la salute del bambino. La donna mi stava conducendo per un lungo corridoio. Non c'era nessuno a parte noi due e mi sembrava pure giusto dato che erano le due di notte. Il mio amore mi attendeva sicuramente con ansia sempre più crescente all'interno dalla sala parto. Quando la dottoressa si fermò davanti ad una porta a spingere, capii che eravamo arrivati:
-Prego signore, entri pure- La trentacinquenne mi spinse ad entrare ed io non la contraddissi assolutamente. Volevo assolutamente vedere la mia creatura, volevo vedere cosa avevo generato. Quando entrai nella sala, notai che sulle pareti c'era una tinta rossa proveniente da una persona. Infatti il sangue scivolava lento sulle pareti fino a giungere sul battiscopa. Notai mia moglie con gli occhi chiusi e la testa tirata all'indietro. Era in posizione di parto ed era priva di mutande. Le sue mani stringevano forte le federe del letto. E innanzi a lei a fare una fortissima pressione con l'apparato riproduttivo c'era un assatanato medico. Mia moglie non diceva nulla, continuava a godere mentre io guardavo incredulo la scena.

Dopo attimi di incredulità, cominciai a farmi scricchiolare le dita, cosa che fino a quel momento non avevo mai fatto. Ad un tratto il dottore smise di esercitare la sua potenza da maschio su mia moglie. Aveva la bocca insanguinata e mi fissava con due occhi rossi di fuoco mentre il liquido rosso gli scivolava sul mento fino a cadere sul camicie bianco che si sporcava inevitabilmente di rosso. Mia moglie in quel momento cominciò a sentire dei forti dolori, cominciò a lamentarsi toccandosi lo stomaco, come se qualcosa non andasse. Soffriva sì, ma nonostante tutto ero felice. Mi piacevo vederla soffrire, soprattutto dopo che mi aveva tradito col primo dottore che la faceva partorire. Dalla bocca cominciò ad uscirle del sangue assieme ad una sostanza verde che andava a sporcare le federe del letto d'ospedale. Il sangue era tantissimo. Dalla bocca alla fine cominciarono ad uscire due manine insanguinate che seguite da un lamento e da un volto insanguinato senza capelli esprimevano voglia di uscire alla luce. Tutto ciò mi lasciava stupefatto nella maniera più incredibile. Quella creatura scivolò lentamente fuori dalla bocca di mia moglie e andò a camminare gatton gattoni verso di me. Mentre mio figlio si avvicinava, io indietreggiavo. Addosso a lui c'era ancora sangue e lentamente sembrava sciogliersi. Quella melma che sembrava una caramella messa nel forno a microonde si stava spargendo per il pavimento della sala parto fino all'istante in cui non si sciolse del tutto. Guardai mia moglie che aveva smesso di avere dolore e di sputare sangue. Il medico mi saltò a dosso e mi mise contro il muro. Aveva una forza sovrumana e non potei liberarmi. Mi stava togliendo i pantaloni e facendomi male sentii la ruvida pelle del suo pene. Lo schifo fu troppo che non riuscii ad evitare il vomito che andò sopra la melma gelatinosa e verde di mio figlio sciolto. Ad un tratto riuscii a divincolarmi e comincia ad avere forti dolori interni. Dalla mia bocca cominciò ad uscire sangue… ed una melma gelatinosa verde…

Antonio Lo Gatto