La cura miracolosa

Sì, ho ben capito il suo problema. Penso che questo dovrebbe andare bene.
Lo spero dottore. Sento la testa esplodermi.
Non si preoccupi. Fino ad ora ha sempre funzionato. Su tutti i miei pazienti.
Effetti collaterali?
Vuole che le risponda sinceramente?
Può spaventarmi?
Affatto.
Dica pure allora.
Ebbene: nessuno ha più sentito il bisogno di chiamarmi!
Vuole dire che sono guariti? Totalmente guariti?
Deduco di sì, lei cosa ne pensa?
Che lei è il più grande benefattore dell'umanità! Posso baciarla?
Lasci pure perdere il bacio. Piuttosto, cominci da subito il trattamento. E mi raccomando, si rivolga a me se le pillole non sono sufficienti. Il farmaco è ancora in via sperimentale.
Dottore, mi sta dicendo che faccio da cavia?
Ah, la sua ansia, le sue fobie! Stia calmo, questioni di mesi e il farmaco sarà in commercio.
Ma è legale, ora, in questo momento?
L' unica illegalità ed immoralità è l'infelicità. Io combatto questa enorme ingiustizia. Quest'assurdo dell'esistenza... e lei... lei mi pone domande così sciocche? Orsù, le prenda e vada fuori dai coglioni. C'è gente che aspetta.
Va bene, grazie... A mai più rivederci, spero!
Arrivederci.

 

Il signor nevrotico si rigirò le pillole tra le mani per tutta la notte. Il loro colore era invitante, decisamente invitante. Ma quanta merda aveva acquistato nella sua vita offerta in confezioni ancora più accattivanti? Fottute operazioni di marketing! Decise di bere un pò di birra e di mandar giù qualche goccia di Surmontil. Il farmaco e l'alcol gli chiusero gli occhi nel volgere di breve tempo. Il suo fu un sogno senza sogni. Solo nero. Nero.
Al risveglio le pillole erano ancora lì sul tavolo.
Sembrava sussurrassero il suo nome.
Anzi era certo che lo sussurrassero, e pure con voci da consumate puttane!
Prese a calci il tavolo.
Le pillole si sparsero sul pavimento nero di sudiciume come fuochi d'artificio in una notte d'estate. Luci ovunque. Luci impazzite che correvano e si rincorrevano. Che sussurravano il suo nome con voci di puttane.
Si decise a raccoglierne una.
Il suo vivere era osceno.
Cosa poteva accadergli ancora?

 

Durante i primi giorni il signor nevrotico avvertì un sensibile miglioramento.
I problemi cominciarono soltanto dopo un mese circa.

 

Mi faccia capire. Ha notato un miglioramento nei primi giorni... e poi? Cosa le è successo?
E' difficile da spiegare.
Be', provi a farlo.
Mi sentivo meglio. La mattina mi alzavo di ottimo umore. Avevo anche ripreso a lavorare, certo la solita merda... ma tollerabile, riuscivo a tollerarla! Non sentivo alcun nodo alla gola. Nessun crampo allo stomaco. Poi con il dolore sono scomparsi anche la gola e lo stomaco!
Ma si rende conto delle cazzate che mi sta raccontando? Io la vedo, ed è tutto intero, almeno per ora!
Cazzo! Mi scusi... volevo dirle... prima non sentivo più alcun nodo, crampo, dolore o cosa diavolo fosse... ora non sento neppure più il mio corpo. E' come se avessi perso la sensibilità, capisce ora?
Sì, sì. Capisco. E sa una cosa?
Cosa?
La cura sta facendo il suo effetto. Continui così, si sentirà benissimo.
Posso essere sicuro?
Certo. E adesso si tolga dai coglioni, non è mica il solo a venire da me?
Va bene. Arrivederci allora.
Arrivederci.

 

Strano. Ma l'insensibilità sembrava aumentare. E con essa cresceva una strana debolezza. Ormai il signor nevrotico non riusciva neppure più ad ingurgitare una pillola, tanto stanche erano le sue braccia. Decise di correre dal dottore. Ma come arrivarci? Le gambe non obbedivano alla sua volontà. Sedeva su quella sedia da giorni, a stento riusciva a far muovere le sue pupille, come avrebbe potuto portare il suo culo dal dottore?
Con un ultimo disperato tentativo riuscì a portarsi alla finestra. Si lasciò cadere. L'asfalto non era poi così duro come aveva creduto in un primo momento. Ma più di questo lo sorprese il fatto che nessuno venisse in suo aiuto. Era come se non lo vedessero.
Abbozzò un sorriso ad una anziana signora vestita di rosa, questa per poco non lo pestò!
La mandò a fare in culo. Ovvero pensò di farlo. Le sue labbra non pronunciarono alcun suono, neppure un sibilo.
E vide.
Le sue mani ingoiate dalle realtà.
Poi le braccia.
Le gambe.
Il corpo intero.
Il mondo si ridusse ad una fessura.
Poi scomparve.
Il signor nevrotico, mica il mondo?

Luigi Angela Risolo