Horror

Era il trenta di ottobre quando Sally e Oscar confabulavano nella stanza.
- E' assolutamente la cosa più stupida che tu abbia mai pensato! - disse stizzita Sally. - Come puoi pensare di entrare nella cantina di quel vecchio pazzo? Non sai di chi stiamo parlando?
Oscar la fissava con l’aria maliziosa e birichina di chi la sapeva lunga al riguardo: - Oh sì invece, lo so benissimo... ed è per questo che lunedì ci voglio andare. Ci pensi che avventura sarebbe? Noi due, soli, a spiare quel vecchio e proprio nella “notte dei morti”! Senti: appena tuo padre e tua madre saranno a letto, sgattaiolerai dalla finestra ed io sarò di sotto ad aspettarti. Poi saliremo alla collina.
Ma Sally era sempre più terrorizzata.
- Tu hai perso il senno... Sai che si racconta su di lui. Pare che tutte le notti scende nella sua cantina, e poi si sentono strani mugolii e si vedono luci misteriose, e chi ha già tentato di infastidirlo è scappato con i capelli bianchi o è del tutto impazzito!

- Non crederai mica a tutte le sciocchezze che mettono in giro i grandi! - disse infine Oscar pungolando l’orgoglio fanciullesco dell’amica. - Fra tre giorni andremo.
- Lunedì, voglio festeggiare il giorno dei morti come tutti gli altri bambini, e di certo non verrò con te! - aggiunse Sally, cercando di far desistere il compagno. Ma, Oscar non dava segno di cedere e alla fine convinse del suo proposito anche lei.
I giorni che seguirono furono intensi di preparativi: studiarono al dettaglio un modo per entrare nella casa, e alla fine tutto sembrò andare alla perfezione.
E venne la notte del primo di novembre.
Fuori imperversava la festa dei bambini; maschere terribili giravano per le strade in cerca di dolci, liete di giocare innocui scherzi ai passanti. Sally guardava dalla stanza la collina dove sorgeva tetra la casa del vecchio, in preda a terribili presagi ed oscure fantasie.
A poco a poco la festa andò scemando, e la luna restò sola ad osservare il silenzio aleggiare sopra le strade. Anche intorno e dentro la casa di Sally regnava la quiete.
D'improvviso cigolò una finestra, dalla quale spuntò il viso grazioso della bambina; un attimo dopo, scivolando lentamente dal tubo della grondaia, la fanciulla era a terra. Oscar sbucò da un angolo e quasi le strappò un urlo. - Mi stavi quasi uccidendo di paura! - bisbigliò Sally. Oscar fece un sorriso tetro, scintillante come una lama nella notte. - Su andiamo, non abbiamo molto tempo - aggiunse, già dandole le spalle.
A grandi balzi salirono la collina. Si avvicinarono alle case tra le quali s'intravedeva una luce intermittente provenire da uno scantinato.
- Questa è la casa. Ora, cerco di aprire la porta - disse il ragazzo. Per la strada deserta risuonò il "clack" della serratura. Sally serrava il braccio di Oscar che la trascinava quasi a forza dietro di sé. Seguirono i mugolii provenienti dal basso ed individuarono la porta dello scantinato, mentre Sally, tremando come una foglia, lo pregava di tornare a casa. Davanti a lei, le scale s’inabissavano nella terra, sorvegliate dalle tenebre che le sbarravano il cammino; dall’oscurità provenivano terribili clangori che rimbalzavano sui mattoni di pietra come una minaccia. Ma Oscar era con lei. Scesero adagio i gradini, fino a quando non scorsero in fondo ad una stanza la figura del temibile vecchio dai capelli bianchi e radi; se ne stava lì ritto dando le spalle all’ingresso. Salmodiava una cantilena di parole incomprensibili e pareva occupato ad armeggiare con resti d’animali. Sally rimase impietrita sulla scala a pochi gradini dal terreno: non riusciva a muovere un passo. Accortosi che l'amica si era fermata, Oscar le afferrò le spalle scaraventandola dalle scale. Stordita e senza avvertire nulla oltre il dolore provocatole dalla caduta, per un momento Sally rimase riversa nella stanza. Il vecchio si volse in silenzio, avvicinandosi al corpo rovinato nella cantina. Poi, quando le fu a un passo, sollevò il mento di Sally per osservarla da vicino.
- ... Oscar aiuto - pigolò lei, ma Oscar non la degnò di attenzione e si rivolse al vecchio:
- La mia amica ha begli occhi nonno.
- Sì ragazzo, credo siano adatti al nostro esperimento.
Sally ebbe appena il tempo di capire cosa stava accadendo e mentre una mannaia calava sulla sua testa cacciò un urlo: l’ultimo...

Dario Zanetti