Ultimo risveglio

Racconto per il concorso "300 Parole Per Un Incubo", 2003 - edizione 2

Giada spalancò gli occhi ma il suo sguardo si perse nell'oscurità impenetrabile. Il suo giaciglio era stranamente scomodo e freddo, il cuore le batteva all'impazzata. Marco non c'era, lo cercò tastoni, ma niente; lo chiamò, ma non ottenne risposta. Lui non c'era mai quando ne aveva bisogno…
Forse era anche per questo che le cose tra loro erano peggiorate negli ultimi tempi: non che fosse mai stato una persona affidabile, ma era andato via, via peggiorando con il passar dei giorni, specie dopo il matrimonio. Sua madre l'aveva avvertita di non sposarlo, ma le madri non vengono mai ascoltate.
"Ti vuole solo per i soldi, Giada", le aveva ripetuto più volte, ma una simile ipotesi poteva solo indignarla. Forse in passato era stato un Don Giovanni adesso però era cambiato, cambiato per lei.

Effettivamente era una donna benestante, l'avere una ricca famiglia alle spalle le aveva offerto molte possibilità, la sua passione e le sue qualità le avevano permesso di sfruttarle: dopo gli studi era diventata caporeparto dell'ospedale della sua città, e un'autorità nel suo campo.
Comunque, per quanto non potesse accettare l'idea di essere tradita, il sospetto era forte e l'aveva spinta a pagare un investigatore per pedinare Marco. Questi le portò molte foto di suo marito e di una rossa, ma lei non volle credere all'evidenza, era senza dubbio un fotomontaggio, creato da quell'imbroglione che aveva assunto, solo per estorcerle qualche soldo.
Lui non l'avrebbe mai delusa, se lei fosse stata un po' meno paranoica non avrebbe nemmeno fatto quel sogno di poco prima, nel quale il suo amato marito l'uccideva per godersi i suoi soldi e la sua rossa. Si alzò da quel giaciglio che non riconobbe come il tavolo dell'obitorio e uscì dalla stanza. Infondo al corridoio c'era una luce, forse Marco era lì.

Piero Capello

Nato a Nuoro, residente a Siniscola, studente al liceo scientifico M.Pira; età: 18; segno: ariete.