Rassegnazione

Racconto per il concorso "300 Parole Per Un Incubo", 2003 - edizione 2

Era un piccolo capolavoro. Guardai quel quadro con gli occhi stupefatti di chi non si sarebbe mai aspettato di comprare qualcosa di così bello nella zona più turistica della Calabria.
Quel vecchio pittore si alzò dal piccolo sgabello, arrotolò le sue tele e ripiegò il vecchio leggio arrugginito, e con andatura stanca ma dignitosa percorse la stradina acciottolata che costeggiava una sequenza di piccoli moli. Mi sedetti sul più vicino, i piedi nudi dentro l’acqua, cercando con lo sguardo quella nuca brizzolata, il ruvido maglione azzurro, i pantaloni di tela bianchi tenuti su da una striscia di stoffa. E mi accorsi che mancava qualcosa, che non ero riuscito ad afferrare a pieno il significato di un momento forse nemmeno così originale, ma che aveva messo in moto il mio pensiero.

Guardai le due barchette in quell’oceano dorato, infinitamente tristi e sole. Percepii l’ondeggiamento, il valzer della solitudine, il sole che scompare, una vita che non regala più niente. Percepii il sale che bruciava la pelle di marinai invisibili, i muscoli naturalmente tesi anche nel riposo. Percepii ferite destinate a riaprirsi giorno dopo giorno, schegge di legno che non valeva la pena levare, la rassegnazione alla propria vita. Ma la bellezza che riempiva tanta tristezza mi fece capire che così era giusto, e che l’importante era di non dimenticarsi della vita degli altri per pensare troppo alla propria. Dietro quel quadro c’era una vita, e per me era diventato più importante di tante cose vuote, seppur affatto inutili, che mi circondavano.
Mi alzai in piedi e decisi di passeggiare nella direzione che aveva preso il pittore, e lo vidi mentre rientrava in casa con il volto tumefatto da pugni e calci e l’andatura zoppicante. Due signori ben vestiti camminavano nella direzione opposta. Mi guardarono, ed io abbassai lo sguardo.

Filippo Lonardo

Sono nato a Roma nell'83 ma ho vissuto all'estero per una dozzina di anni. Frequento la facoltà di giurisprudenza a Roma e sono appassionato di letteratura e di cinema. Mi piace scrivere, ed una delle cose che più mi appassiona è guardare un film dal punto di vista del regista e dello sceneggiatore, più che da semplice spettatore.