Il male migliore

Racconto per il concorso "300 Parole Per Un Incubo", 2003 - edizione 2

REC
"bzzzz... maledetto registratore... fubzzzzioni? Prova, prova. Forse funziona. Recensione n° 18. Titolo IL TOTEM. Autore: Jason Cooper Pagine: 267 Voto: cinque decimi.
Impressioni a caldo, dato che ho appena letto l'ultima pagina: banale, piatto, ripetitivo.
Non mi sarei mai aspettato tante scontataggini da uno come Cooper, che ci ha abituati a grandi performances horrorifiche. Per scrivere un buon libro non si può sempre contare su due formule fisse da applicare a oltranza. Innanzitutto, basta con il Male con la M maiuscola, non lo sopporto più: mai che ci sia un progetto formidabile, logico e coerente, di distruzione dell'umanità o simili, da parte di nemici ben definiti. Il Male di Cooper si accanisce da ben quattro romanzi in modo irrazionale e senza alcun motivo contro un individuo mediocre e la sua famiglia. Sembra che si diverta a rompere i coglioni per hobby.

La seconda formula da dimenticare è l'inverosimiglianza delle ambientazioni e la fantascientificità delle avventure dei protagonisti. Più che horror, questo è un sogno allucinato di quasi trecento pagine. E' quando uno scrittore riesce a trasformare un oggetto o ad un fatto a noi familiare in un incubo che nasce il capolavoro! Prendiamo un supermercato, un'altalena, una televisione... posti e oggetti noti, che di solito passano inosservati. Non mi stancherò mai di ripeterlo: l'orrore più genuino è quello che nasce dalla quotidianità, che passeggia sottobraccio al thriller.
I trucchetti del Male de "Il Totem" sono hollywoodiani e non fanno paura, perchè non sono eventi che ci accadono nella vita di ogni giorno: case che implodono su loro stesse, piogge di dischetti di metallo, rapimenti improvvisi di persone che non vogliono crederci o
bzzzzzzzzzzzzzzzzzzzzzzzzzzzzzzzzzzzzzzzzzzzzzz"
STOP

Chiara Lazzaretti