Cosa sono io?

Racconto per il concorso "300 Parole Per Un Incubo", 2003 - edizione 2

Tutte le notti mi sveglio a quest'ora. C'è una voce che mi chiama dai recessi del subconscio e mi solletica le palpebre, le scolla dal sonno. C'è anche un'ombra che accarezza con la mano i miei occhi chiusi; me ne accorgo perchè il buio diviene ancora più nero, per un attimo. So che, se spalancherò le palpebre, sarà lì a fissarmi.
Il cuore impazzisce, sbatte nel petto come una bestia in gabbia; sento i battiti forsennati in gola, nelle tempie, nelle orecchie e nello stomaco. Il sangue scorre indemoniato nelle vene. La fronte s'imperla di sudore... se è lì a fissarmi, avrà capito che non sono mai stata così sveglia...
Fa scivolare il lenzuolo dal mio corpo sudato; sento i suoi occhi percorrere il perimetro delle mie forme, soffermandosi su ogni particolare. so che ora è più vicino a me; sento il suo odore, ma lo avverto nell'angolo più recondito della mia mente: un odore di sangue e rabbia, di bestia che risponde ad istinti atavici, un odore arcano di lussuria e morte; sento la saliva inondargli la gola, mentre si eccita, gustandosi con lo sguardo il mio corpo nudo... divorandolo fino a scavarmi nella carne.

Mi sento trasparente.
Dall'ultima luna piena, ogni notte è lì a fissarmi; ogni notte promette di fare ritorno la successiva, fino al prossimo plenilunio, e mi porrà la stessa domanda con voce proveniente dalla culla di ogni dolore umano: "Cosa sono io?"; non ho mai avuto il coraggio di guardare, le palpebre si stringono in una morsa di terrore più forte di qualsiasi istinto... se non risponderò farà di me ciò che vorrà, poi dilanierà il mio corpo con artigli infettati da sangue innocente.
E' l'ultima notte. Di nuovo mi domanda... di nuovo non so rispondere.

Melania Bonfanti