Il concorso

Racconto per il concorso "300 Parole Per Un Incubo", 2003 - edizione 2

E' bello tornare a scrivere. Erano anni che non provavo più, da prima della catastrofe. Dopo il difficile recupero, finalmente abbiamo un governo, provvisorio d'accordo, ma siamo quasi usciti dallo status di sopravvissuti.

 

Dopo che l'enorme esplosione aveva sconquassato la terra, durante l'"inverno nucleare", io rimasi rintanato nei sotterranei del... manicomio in cui ero ricoverato. Non fa bella figura, è vero, e non andrebbe citato in una lettera di presentazione per la partecipazione al concorso, ma siamo in un'era nuova, stiamo cercando di ricostruire una civiltà: lasciamoci alle spalle le falsità del pre-catastrofe!

 

Mi ricoverarono a causa di una malattia che venne battezzata "sindrome di realtà causale inversa".
Rimasi per anni in una cella imbottita, senza nulla da leggere, rischiai di impazzire (ironico, no?).
Poi, un giorno, il caso fece guastare la serratura elettronica della mia cella. Uscii e mi rifugiai nei sotterranei in attesa di un'occasione per andarmene.

Girovagando in questi enormi sotterranei trovai la biblioteca: non resistetti e cominciai a leggere. Che delizia!
Mi dimenticai del mondo, rubavo cibo dal magazzino e leggevo. Un giorno trovai una vecchissima macchina per scrivere così decisi di vedere se avevo ancora la mano.
Ne venne fuori un bel racconto, credo. In realtà non lo seppi mai. Pochi giorni dopo avvenne la catastrofe.

 

Riuscii a sopravvivere, i sotterranei erano ben protetti e c'erano scorte in abbondanza. Dopo due anni mi decisi ad uscire e a rifarmi una vita. Oggi sono falegname nella comunità Delta.

 

Quando ho saputo del vostro concorso ho deciso di tornare a scrivere.
Non allego il racconto perchè devo ancora finirlo, si intitola "Peste tra i sopravvissuti", è un racconto di fantascienza.

 

Ah, il mio ultimo racconto si chiamava "Meteora dal nulla", non credo lo abbia mai letto nessuno, potrei riscriverlo a memoria e inviarvi anche quello...

Andrea Trentini

Sono nato nel 1968, a Milano. Oggi sono ricercatore presso l'Università di Milano, appassionato di fantascienza, di mare e di moto (gli ultimi due staccati!). Ho scritto qualche breve racconto in passato, solo come hobby, senza pretese. La mia passione (nello scrivere e nel leggere) sono le situazioni paradossali e surreali. Douglas Adams è il mio punto di riferimento principale.