Pochi secondi

Mi svegliai, madido di sudore... pochi secondi... solo qualche attimo per capire, anzi, percepire che nonostante il mio incubo fosse finito nel momento del risveglio, un altro ben peggiore mi aspettava. Ma poi come esserne certi? Come essere certi di non essere ancora nel sonno? Il solo fatto di non poter aprire gli occhi mi spaesava più che mai, il solo fatto di non potermi muovere mi confondeva, non capivo.
Sul mio corpo immobile sentivo un piacevole calore procurato da una sostanza umida e molliccia, non sapevo di cosa si trattasse... sogno o realtà? Tutto si confondeva nei miei turbati sensi.
Il dilemma svanì nel momento in cui sentii dolore, un dolore talmente intenso che mi levò ogni dubbio: ero sveglio!
Non riuscivo a capire... fu come se una parte di me si fosse staccata dal corpo, un'anima malvagia e terribile.

Nell'aria aleggiava un pesante odore di sangue, non saprei dirne il perché ma mi piaceva; sulla pelle sempre la solita piacevole sensazione.
Nella mia testa un aspro combattimento: il terrore e un diabolico senso di benessere.
Non udivo alcun suono, tutto era avvolto nel più assoluto silenzio, forse avrei potuto parlare, gridare, ma non lo feci.
Ad un tratto il silenzio fu spezzato dal rumore della porta, la sentii aprirsi per poi richiudersi subito dopo.
Nel momento in cui la porta si chiuse fui come libero da un sortilegio, improvvisamente potei muovermi e potei finalmente aprire gli occhi... pochi secondi... solo qualche attimo per capire.
Le viscere di mia moglie erano sparpagliate su tutto il mio corpo.

Adriano Meis

Sono nato il 18 luglio 1983 a Varese.