Attraverso le stelle

Racconto per il concorso "300 Parole Per Un Incubo", 2003

Howard aprì gli occhi.
Fuori la notte volgeva al suo termine, di pari passo con la sua vita.
Moriva povero e senza gloria, scrittore per l'altrui firma o per riempire le scialbe pagine di qualche rivista amatoriale.
Le fitte allo stomaco, laceranti e improvvise, s'acuivano in intensità e frequenza, concedendogli sempre meno istanti di sofferta ma lucida razionalità.
Tumore all'intestino in fase terminale, aveva amaramente sancito il dottor Brown.
Era solo in quella stanza dell'ospedale, il silenzio si faceva insopportabile.
Nonostante le molteplici raccomandazioni dei medici, si alzò faticosamente in piedi, per affacciarsi alla finestra.
L'alba biancheggiava in fondo alle tenebre, sopra i tetti e le guglie della vecchia Providence, la sua città, la città che amava, nella quale era nato e nella quale...
Oscuramente divertito, aggiornò il calendario ponendo il suo epitaffio sopra le idi di marzo.
Si voltò di scatto verso un angolo buio della stanza, con circospezione mosse qualche passo in quella direzione, per poi bloccarsi, immobile a contemplarlo...

Era lì, il "passaggio", Howard lo aspettava da tanto, troppo tempo.
Poteva solo immaginare cosa si trovasse oltre, quella era la via che aveva cercato per tutta la vita, la sua fuga attraverso le stelle che adornano la nera chioma della galassia, attraverso le barocche fantasie dell'universo immateriale.
Eccitato ma sottilmente malinconico, Howard, diede un ultimo intenso sguardo al suo corpo morente, per poi lanciarsi negli abissi del sogno.
In quella notte morente, una nera cometa tagliò il cielo, sollevando il canto blasfemo di mille creature d'incubo che l'attendevano eccitati al margine della plumbea foresta...

Marco Campaner