La moglie ideale

Racconto per il concorso "300 Parole Per Un Incubo", 2003

Monsieur Bédier passeggiava nel cimitero di Pére Laschaise, in una calda giornata primaverile. A dire il vero, non era proprio una passeggiata quella che stava facendo; la sua adorata Marie era morta da poco ed era lei che andava a trovare.
Il suo sguardo si posò distratto su un sepolcro che spiccava più recente, tra quelli antichi che lo circondavano. Sulla lapide, la foto di una donna dallo sguardo dolce; sotto, l'epitaffio: "A Juliette, madre amorevole, moglie ideale".
Sorrise con dolcezza, Monsieur Bédier. "Moglie ideale". Sì, proprio come la sua Marie.
Si fermò a contemplare quella tomba. Sembrava mitigare il suo dolore.
Che cosa strana, la porta della cripta era aperta. Che ci fosse qualcuno dentro?
Si spinse sulla soglia e tese l'orecchio. Dal fondo non giungeva alcun suono, solo un vago odore dolciastro di morte. Già si stava voltando, disgustato, quando intravide una luce nel buio.
Allora c'era davvero qualcuno. Profanatori di tombe? Il cimitero era deserto.

Decise di verificare. Entrò, scendendo qualche gradino.
E all'improvviso fu buio e freddo.
La porta della cripta si chiuse con un tonfo ed egli si trovò avvolto nella completa oscurità.
Lo spavento si mutò in terrore, si voltò per fuggire, inciampò, la mano scivolò sul muschio viscido della parete; cadde con un urlo strozzato e rotolò fino in fondo alla lunga scala, atterrando su qualcosa di morbido e cedevole.
Un odore terribile appestava quel luogo.
Tastò attorno a sè in cerca dei gradini, e quale non fu l'orrore nel comprendere che era un corpo morto quello sotto di lui, un orrido cadavere in putrefazione. Urlò in preda al panico, poi si zittì, raggelandosi, al tocco freddo, impalpabile e tuttavia consistente, di una mano sulla sua e alla voce di Juliette che mormorava al suo orecchio: "Bentornato, amore, è tanto che sei via".

Valeria Iandola

Sono nata a Milano nel gennaio 1978, mi sono diplomata in studi classici e attualmente frequento la Facoltà di Lingua e Letteratura Giapponese a Torino. Ho compiuto numerosi viaggi all'estero, in particolare in Francia e in Finlandia, paesi che amo molto. Mi piace molto ascoltare musica, il Love Metal soprattutto, ma metal, rock e classica in generale vanno bene. Sogno nel cassetto; diventare scrittrice. Sto frugando nel cassetto. Metodo preferito per rilassarsi: musica in una stanza buia (da cui di solito nasce un po' di poesia da lametta), o un buon libro (con un po' + di luce). Autore preferito: Edgar allan Poe.