Sguardi

Sguardi nella notte si incontrano furtivi.
Luci di auto rischiarano per un attimo amori sussurrati, pensieri nascosti da tempo immemore, angoli oscuri di viandanti frettolosi e il buio di un'anima.
La mia.
Il marciapiede bagnato e l'asfalto lucido. La flebile luce di un lampione inganna una falena, imprigionandola per sempre in un raggio mortale. Il vapore della mia bocca ti nasconde da me, mentre mi passi accanto.
Ci incrociamo.
Mi guardi per un attimo, ma tu non mi vedi. Tu, sconosciuta visione di un improbabile amore, leggera mi sfiori con la tua aura.
Vorrei fermarti, avere una scusa per parlarti, contemplarti meglio, conoscerti e mostrarti chi sono veramente... e amarti.
Sì, amarti come la mia anima, raggio di luce perduto di un paradiso dimenticato, rivendica ormai da mesi.
Amare di un amore imprigionato in un bagliore, in un riflesso, in un raggio tepido, che dalla mia mano vorrebbe estendersi dritto al tuo cuore di donna e averlo per sempre.
Ma stanotte è diverso.
I tuoi occhi blu mi hanno parlato e in un istante sei già passata, lontana e irraggiungibile. Svanita per sempre dietro una spirale di nebbia e una lontana sirena di polizia.
Strano a dirsi il tuo amore è rimasto qui, con me, riflesso in un bagliore intenso, chiuso nella mia mano.
La Apro.
Il lungo coltello giace nel palmo, brilla di luce propria e mi parla di te e delle altre 24 donne alle quali ho rapito il cuore. Cuori che giacciono su un tavolo di ferro, in uno scantinato freddo e gocciolante della mia casa, della mia anima. Per sempre miei. Da guardare avidamente e gustare pezzo dopo pezzo. Come il viatico per un pellegrino, come l'acqua per un assetato.
Ma stanotte è diverso.
Forse ho capito.

Forse sono gli occhi la fonte di luce da rapire e verso la quale tendere il mio amore. Forse sono loro gli spicchi di cielo, i petali d’eternità da bramare e assaporare. Forse sono loro la mia salvezza e la mia dannazione nei quali affogare i miei incubi peggiori.
Incubi dai quali so che mai mi potrò separare.
Incubi fatti di passeggiate sulla spiaggia, di feste tra amici, di serate in discoteca, di amplessi con donne per le quali credevo di provare qualcosa, di pranzi in famiglia e di sere davanti al camino sorseggiando il brandy.
Ogni sera, nella mia cantina, da solo mentre affilo il coltello, prego Iddio che mi possa liberare da questi demoni che tormentano la mia anima.
In fondo quello che cerco è solo un po’ di pace, un cuore e due occhi da amare...

Franco Nero