Necrolexicon: i complementi

Scarica il Necrolexicon in formato pdfI complementi sono l’ampliamento dei due sintagmi essenziali: quello nominale e quello avverbiale.
Il loro scopo principale è quello di ampliare o completare il significato sia di un nome, sia di un verbo, sia di un’intera frase e possono essere arricchiti da attributi, apposizioni e anche da altri complementi.
I complementi si distinguono in: diretti, indiretti, avverbiali.

A) I complementi diretti sono quelli che si legano al verbo per lo più solo con l’articolo, senza alcuna preposizione. Essi sono: il complemento oggetto, il complemento predicativo del soggetto, il complemento predicativo dell’oggetto.
Es. Eleonora ha il raffreddore - complemento oggetto.
B) I complementi indiretti sono quelli che si legano al verbo o a un’altra parola per mezzo di una preposizione.
Es. La preside della mia scuola sta interrogando con la professoressa.
Della mia scuola - complemento di specificazione
Con la professoressa - complemento di compagnia
C) I complementi avverbiali sono quelli formati da un avverbio o da una locuzione avverbiale.
Es. Mio nonno canta bene - Complemento avverbiale di modo.

IL COMPLEMENTO OGGETTO

La persona, l’animale o la cosa su cui cade direttamente l’azione espressa dal predicato si chiama complemento oggetto. E’ un complemento diretto perché non è mai preceduto da una preposizione, nei casi in cui invece è introdotto dalla preposizione di (semplice o articolata), che funge da articolo partitivo, il complemento oggetto viene detto complemento oggetto partitivo.
Es. Federico ha comprato delle caramelle
La domanda che si deve porre per individuare il complemento oggetto è: chi? che cosa?

 

Il nome o l’aggettivo che si riferiscono al soggetto o al complemento oggetto di una frase, ma che completano il significato del predicato verbale si chiamano complemento predicativo del soggetto e complemento predicativo dell’oggetto.
Es. Il mio bambino cresce sano - complemento predicativo del soggetto
Il collegio ha eletto vicepreside il prof. Verdi - complemento predicativo dell’oggetto

 

Il complemento vocativo e il complemento esclamativo
Il complemento vocativo e quello esclamativo non sono complementi veri e propri in quanto non espandono la frase in cui sono inseriti e nemmeno ne completano il significato.
Il complemento con il quale si indica la persona, l’animale o la cosa personificata a cui ci si rivolge direttamente per richiamarne l’attenzione si chiama complemento vocativo o di vocazione.
Es. Questa volta, caro amico, ti sei sbagliato.
A volte è preceduto dalle interiezioni: o, oh ed è spesso seguito dal punto esclamativo. Es. O Signore, perdona i miei peccati.
Alcuni linguisti lo considerano un complemento indiretto anche se non è introdotto da alcuna preposizione.
Il complemento che indica la persona, l’animale o la cosa per cui si prova un sentimento particolarmente intenso o anche improvviso (di gioia, di pietà, di meraviglia ecc.) si chiama complemento di esclamazione o esclamativo.
E’ spesso preceduto da interiezioni come ah!, oh!, ahimé!, ecc. ma può essere costituito solo da un’interiezione propria o impropria: guai!, bravo! ecc.; da locuzioni esclamative: alla malora!, da espressioni come mannaggia!, dannazione!, ecc.
Es. Santo cielo! Avete combinato un bel guaio.

I COMPLEMENTI INDIRETTI

I complementi indiretti sono numerosissimi e vari, alcuni molto usati, altri meno frequenti.
I complementi indiretti consentono di esprimere a pieno un pensiero e di presentare nella sua completezza una situazione, ma allo stesso tempo rendono più complessa la struttura della preposizione, e quindi più difficile la sua analisi.
I complementi indiretti si distinguono solitamente a seconda della funzione logica che svolgono nella frase. Ne deriva un certo delirio classificatorio giacché a ben vedere ogni singolo complemento assolve una funzione logica lievemente diversa da ogni altro.

 

Nella prassi scolastica si è soliti segnalare un gruppo di complementi più nettamente categorizzati, che sono:
Il complemento di specificazione risponde alla domanda di chi? / di che cosa?) e può essere di natura possessiva o indicativa/dichiarativa, serve a rendere meno generico il significato espresso da un sostantivo.
Es. Ho imparato la lezione di filosofia - funzione indicativa
Es. Ho mangiato la pizza di Luca - funzione possessiva

 

Il complemento di termine indica la cosa o la persona verso la quale è diretta l'azione espressa dal predicato. Risponde alla domanda a chi? a che cosa? Es. Ho comprato un regalo a Marco.
Il complemento d’agente e causa efficiente indica la persona (agente) o la cosa (causa efficiente) da cui è compiuta l'azione espressa dal verbo di forma passiva.
Es. L’America è stata scoperta da Colombo (agente).
Es. Le terre furono inondate dalle acque (causa efficiente).

Il complemento di luogo

Stato in luogo: esprime dove, nello spazio, si trova una persona o una cosa, risponde alla domanda, dove? in quale luogo?
Abito a Roma; resto in casa; la pizzeria si trova in via Garibaldi
Moto a luogo: indica il luogo verso cui ci si muove, anche in senso figurato:
Vado a Salerno; parto per le vacanze; più tardi verrò da te; giunse alla disperazione
Moto da luogo: indica da dove ci si muove, anche in senso figurato
Vengo da Napoli; sono uscito di casa presto; ti vedo al ritorno dall'estero; sono reduce da una brutta esperienza
Moto per luogo: indica un luogo reale o figurato attraverso cui ci si muove:
Mentre tornavo a casa sono passato per Via Manzoni; prendemmo la via attraverso i campi; questi ricordi mi passano per la mente

Il complemento di tempo

Il tempo determinato indica il momento nel quale avviene l'azione
Es. La mattina mi sveglio sempre alle sette.
Il tempo continuato indica la durata di un'azione
Es. Sono sposata da sei anni
Il complemento di denominazione indica il nome proprio (per lo più geografico) di un sostantivo precedentemente espresso. A volte è legato al nome comune dalla preposizione "di" ("L'isola di Sicilia anticamente si chiamava Trinacria" - "Il fiume Po è il più lungo dei fiumi italiani").
Il complemento di modo o maniera indica il modo in cui si compie l'azione ("Sto mangiando questa pizza con gran gusto" - "Vado sempre volentieri a teatro").
Risponde alla domanda: in che modo?
Il complemento di qualità esprime una qualità che si attribuisce ad un elemento della proposizione senza alcun legame verbale "Cesare fu un condottiero di grande coraggio".
Il complemento di compagnia indica la persona o l'animale insieme con i quali si compie l'azione "Vado a scuola con Luca" - "Vado a spasso con il cane".
Risponde alla domanda: con chi?
Il complemento di causa indica la persona, l'animale o la cosa a causa della quale si compie o non si compie l'azione "Per amore di Dio sopporto i disagi" - "A causa della pioggia non esco".
Risponde alle domande: per causa di chi? a causa di che cosa?
Il complemento di fine o scopo indica il fine per cui si compie l'azione "Lottiamo per la pace" - "Studiamo per la promozione
Risponde alla domanda: per quale scopo?
Il complemento di mezzo indica la persona, l'animale o la cosa per mezzo della quale si compie l'azione "Ho mandato una lettera a Mario per mezzo di Antonio" - "In Calabria arano i campi ancora con i buoi" - "Vado a scuola col pullman".
Risponde alle domande: per mezzo di chi? per mezzo di che cosa?
Il complemento di materia indica la materia di cui è formato un oggetto "Ho comprato un anello d'oro" - "Sono molto scomode le sedie di metallo"
Risponde alla domanda: di che materia?
Il complemento di paragone
Indica il secondo termine di paragone nei comparativi di uguaglianza, maggioranza o minoranza. Es. A tennis siamo bravi quanto voi.
Il complemento di vantaggio o svantaggio
Indica la persona o la cosa a vantaggio o a svantaggio della quale si svolge l'azione o si verifica la condizione espressa dal predicato
Si è sempre sacrificato per i figli.
Perché ti sei schierato contro di me?
Il complemento di allontanamento o separazione indica la persona, l'animale o la cosa da cui avviene una liberazione, una separazione "Finalmente ci siamo liberati da tutti quei curiosi" - "I monti Urali separano l'Europa dall'Asia" - "Me ne andrò lontano da casa".
Risponde alle domande: separato da chi? lontano da che cosa?
Il complemento di sostituzione indica la persona, l'animale o la cosa che è sostituita nell'azione da altri. E' retto dalla preposizione "per" o dalle locuzioni prepositive "invece di", "al posto di" e simili -"Con la pizza preferisco coca cola al posto della birra”.
Risponde alle domande: invece di chi? al posto di che cosa?

 

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Rubrica a cura di Anna Scudiero. I testi di riferimento sono: Idioma e stile di Filippo Maone edizioni A.P.E. Mursia; iIl libro di grammatica dalla regola all’uso Bonaccorsi-Spitali edizione Deagostini; Grammatica & metodo Biscazza Mandurrino Noris Sansoni per la scuola.