Strane visioni - Il meglio dei racconti del Premio Hypnos

di Autori vari - pagine 461 - euro 18,90 - Edizioni Hypnos

La letteratura fantastica italiana ha storicamente avuto vita difficile: gli autori italiani che si sono dedicati a generi come l’horror, la fantascienza e il weird hanno sempre incontrato difficoltà a imporsi. Non è sempre semplice capirne i motivi ma è un dato incontestabile che i lettori nostrani hanno sempre storto il naso quando vedevano uno scrittore italiano comparire, per esempio, su Urania. Famosa è rimasta la frase di Fruttero e Lucentini secondo cui ”Un disco volante non può atterrare a Lucca”. Il risultato è stato che, spesso, gli scrittori italiani si sono nascosti dietro a pseudonimi inglesi: basti pensare alla cosiddetta serie de “I racconti di Dracula”, oggi rivalutata anche grazie al lavoro di scavo compiuto da Sergio Bissoli. Ma gli stessi autori di fantascienza negli anni ’60 si celavano dietro a “non de plume” anglofoni: Roberta Rambelli diventava Robert Rainball! In ogni caso la narrativa fantastica in Italia è sicuramente cresciuta grazie anche a personaggi come Vittorio Curtoni per quanto concerne la fantascienza e Valerio Evangelisti, Tiziano Scalvi, Paolo Di Orazio e Gianfranco Manfredi per l’horror. Mi ricordo comunque un articolo dello stesso Curtoni in cui affermava che era inutile negare come alla letteratura del nostro paese mancassero i capostipiti del genere come i vari Horace Walpole, Edgar Allan Poe e H.P. Lovecraft e come gli sconfinamenti nel fantastico dei vari Mario Soldati, Alberto Moravia o Dino Buzzati non fossero in realtà così significativi. Ma, al di là di queste considerazioni, è innegabile come, dietro all’impulso dei nomi citati, sono cresciuti tantissimi nuovi autori che si sono dedicati al fantastico e, in particolare, al cosiddetto “weird”. Dal 2013 la casa editrice Hypnos organizza un concorso – il premio Hypnos appunto – dedicato nello specifico al weird. Ora viene pubblicato un volume – intitolato significativamente “Strane visioni” e curato da 2 specialisti come Andrea Vaccaro e Ivo Torello – che raccoglie il meglio delle prime 3 edizioni.
La lettura di questi racconti fa emergere una serie di scrittori davvero interessanti a conferma di come i semi gettati in passato abbiano germogliato e creato un nuovo fermento vitale e fresco nel fantastico italiano.

Fra gli autori che personalmente ho più apprezzatto segnalerei sicuramente Luigi Musolino con il suo “Nere colline del supplizio”, storia malsana e inquietante e carica di un’atmosfera cupissima. A livello stilistico una nota di merito va sicuramente ad Andrea Atzori protagonista con “Al largo di Terschelling”, un racconto di ambientazione marinara foscamente “hodgsoniano”. Luca Bonatesta è invece forse, a livello tematico, uno dei più gotici: “L’angelo e il vampiro” riesce ad essere davvero potente e torbido. In “Dreams Of The Faling House” di Cristiano Fighera viene messo in scena uno dei classico topoi del’horror come la casa maledetta mentre Federica Leonardi, con “Sangue bianco”, ci conduce a visitare i suoi terrorizzanti incubi. Molto bravi anche Moreno Pavanello – di cui qui ci viene presentata “Speranza perduta” – e Francesco Corigliano presente con ben 2 racconti. Ma il livello generale si mantiene in ogni caso sempre su buoni standard qualitativi: l’horror, la fantascienza e il fantastico sono bene rappresentati in diverse sfaccettature ma l’importante è che nessuno degli scrittori presenti, al di là dell’approccio diverso, si sia allontanato dallo spirito del “weird”. La speranza è quella che volumi come questo siano da stimolo al lettore ad aprirsi agli autori italiani che, ancora oggi, rispetto ai nomi stranieri faticano molto di più a farsi spazio nel mercato editorialee a riscuotere consensi.
Voto: 7
[Cesare Buttaboni]

Incipit
Il Premio Hypnos viene organizzato dal 2013 dalla casa editrice milanese Hypnos ed è dedicato a tutti gli autori italiani che si volgiono cimentare con il fantastico e con il weird. In origine Hypnos era un fanzine: si è poi evoluta successivamente in rivista e, sucessivamente, in casa editrice. Si è sempre caratterizzata per dare grande spazio al cosiddetto “weird”, un genere di non facile definizione che mischia elementi, ambientazioni e atmosfere di generi come horror, fantasy e fantascienza e che rappresenta forse più uno stato d’animo particolare. Le radici del “weird” sono da ricercarsi nel XIX secolo e, soprattutto, nel primo dopoguerra in cui imperavano i cosiddetti 3 moschettieri che scrivevano sulla celeberrima rivista “Werid Tales”. Ma il weird non è solo da ascrivere alla pur fiorente tradizione anglosassone ma si ritrova in diversi paesi: ne sono un esempio autori come l’argentino Jorge Luis Borges, il belga Jean Ray e il polacco Stefan Grabinski. Anche l’Italia ha una sua tradizione rappresentata da Dino Buzzati, Tommaso Landolfi e Italo Calvino. I racconti presenti in “Strane visioni” rappresenatno la dimostrazione di come il fantastico sia estremamente vitale nel nostro paese e di come i semi lanciati da autori come Valerio Evangelisti, Gianfranco Manfredi, Paolo Di Orazio e Tiziano Sclavi hanno dato i loro frutti.