L'inverno della paura

di Dan Simmons - pagine 361 - euro 9,90 - Gargoyle Books

Dale Stewart, uno dei protagonisti de "L'Estate Della Paura" (romanzo antecedente a questo) è diventato un importante professore oltre che un autorevole romanziere.
Nonostante la vita gli sorrida, una notte di Halloween decide di mettere a repentaglio carriera e matrimonio soffocato da un'oscurità che gli si sta chiudendo intorno.
Torna a Elm Haven, la morente cittadina dove ha trascorso la sua fanciullezza e dove l’orrore ha avuto inizio.
Questo seguito stupisce, la formula cambia radicalmente rispetto al precedente:
se nel primo romanzo la vicenda era lineare e venivano raccontate le vicende di un intero paesino sconvolto da una forza oscura e spietata, questo seguito si sofferma su un singolo personaggio, restituendo una storia introspettiva e frammentata nella psiche di uno scrittore depresso.

Non ci sarà più l'armonia e il dialogo in una giornata estiva di un gruppo di ragazzini, ma la solitudine del protagonista in una vecchia fattoria abbandonata durante un freddo inverno.
Un romanzo più maturo, ma non per questo meno inquietante ed enigmatico, oltre la metà del romanzo da un punto di partenza più sull'horror tenderà infatti verso il thriller concludendosi in un sorprendente quanto geniale finale.
Concludo questi due romanzi (L’Estate e L’Inverno Della Paura) considerandoli due poli opposti del genere horror, la dimostrazione di un genere sottovaluto e che, nella mani giuste, si dimostra invece quanto mai maturo ed indagatore della nostra esistenza.
Voto: 9
[Horror Da Paura Forum]

Incipit
Quarantuno anni dopo che ero morto, nel corso di un inverno molto rigido, il mio amico Dale tornò alla fattoria dove ero stato assassinato.
So cosa state pensando. C’è quel vecchio aneddoto giornalistico relativo a quando William Randolph Hearst ebbe bisogno di qualcuno che andasse a fare un servizio sull’inondazione avvenuta a Johnston e mandò un giovane reporter alle prime armi, per il quale quella rappresentava la grande occasione della carriera. Il giorno successivo il novellino telegrafò al giornale di Hearst le seguenti parole: OGGI DIO SEDEVA SU UNA COLLINA SOLITARIA AL DI SOPRA DI JOHNSTON, INTENTO A CONTEMPLARE ADDOLORATO LA VIOLENTA DISTRUZIONE OPERATA DALLA NATURA.
I veterani del giornalismo giurano che Hearst non lasciò passare più di dieci secondi prima di trasmettere la seguente risposta: LASCIA PERDERE L’INONDAZIONE E INTERVISTA DIO.
Vi ho appena detto che sono morto quarantuno anni fa, e la vostra risposta è: Lascia perdere la storia riguardante Dale. A chi importa? Dicci cosa si prova a essere morti… com’è l’aldilà? Come ci si sente a essere un fantasma? C’è un Dio?