La torre delle ombre

di Claudio Vergnani - pagine 258 - euro 15,00 - Nero Press

In una città consegnata all'anarchia, preda di grottesche e letali bande criminali, logorata da cambiamenti climatici e rassegnata a un futuro dove la speranza è il lusso di pochi, i due protagonisti - Claudio e Vergy - tirano a campare, cercando di resistere al logorio di una vita priva di senso e di sbocchi, grazie a una rigida routine giornaliera fatta di allenamento fisico, di strategie per procurarsi il cibo e di stratagemmi per sopravvivere agli artigli affilati di quella società che non offre alcuna protezione ai perdenti, agli abbandonati, ai reietti. Su questa metropoli in pieno degrado si curva minacciosa l'ombra della Torre, luogo di perdizione e malaffare da cui è bene tenersi alla larga. Almeno fino a quando la richiesta di aiuto di un vecchio amico, non porterà i due protagonisti a scalare il gigante di cemento e ferro alla ricerca dell'ultima scintilla di un antico valore, che potrebbe riscattarli da quell'esistenza di squallore (Amazon).

Senza entrare nei dettagli della trama, vale la pena scoprirlo durante la lettura, "La torre delle ombre" è il naturale prosieguo della trilogia vampirica iniziata con "Il 18° vampiro". Pur non mancando parentesi di humour e turpiloquio davvero godibili, in questo "quarto" capitolo tensione e drammaticità raggiungono livelli elevatissimi, alcune situazioni di violenza sono talmente crude e brutali quanto un pugno nello stomaco. Male? No, tutto perfetto!
Da comune lettore, è sempre difficile, almeno per me, commentare con lucidità le opere di Claudio Vergnani, poichè i suoi sono libri che vanno ben oltre il mero intrattenimento. Sotto il pulp, l'horror e l'azione c'è molto di più, ci sono sottotesti di spessore che farebbero invidia a tanti scrittori "quotati" che vincono premi o bazzicano i salotti televisivi.
Voto: 9
[Alessandro Balestra]

Incipit
Visto da lontano è solo un uomo alto e robusto, di età indefinibile - potrebbe avere dai trentacinque ai cinquantanni - chiuso in un trench consunto che, molti anni prima, doveva essere beige, ma che ora sembra quasi mimetico, ricoperto com'è di macchie varie di sporcizia ormai consolidate e indelebili. Tutto sommato, da lontano, sembra un uomo qualunque; nè più nè meno di uno dei tanti spiantati che vagolano per le Zone Proibite - ribattezzate, dai più, le Concimaie - in cerca di qualcosa da iniettarsi in vena, o di cibo, o di qualcuno da derubare (ammesso di trovare nelle Concimaie qualcuno che porti con sè qualcosa che valga la pena rubare), o di donne e ragazzi a buon mercato.