Nôtre Dame du Mal

di Alessia Tripaldi - euro 3,99 - Delos Digital

Sarò imparziale: un libro che parte con i System of a Down parte bene. Scherzi a parte, devo dire che Alessia Tripaldi, al suo secondo romanzo, fa parte di quella schiera di autori esordienti (ahimè molto pochi) che vale la pena di leggere e tenere d'occhio.
"Nôtre Dame du Mal" è un romanzo che fin da subito ti cattura, un romanzo visivo, rapido e incisivo, cinematografico.
La prosa è giovane ed efficace, ben articolata, grammaticalmente ineccepibile (tranne, forse, in un paio di casi) e lessicalmente vivida, uno di quei modi di scrivere eccellenti, che ti tengono incollato alle pagine, siano esse di carta o riportate su un qualsiasi monitor. È un romanzo, questo, che ti fa passare per la mente una sola domanda: perché Alessia Tripaldi non è tra i big delle vendite tra gli autori italiani, perché è ancora pubblicata da piccole case editrici, perché non è dove dovrebbe essere?

Sono esagerata, dite? Forse non l'avete ancora letta, non avete ancora avuto il piacere di entrare nella storia in questione, di sentire quanto sono vivi e veri i personaggi, quanto sia facile immaginarli fin da subito, anche se l'autrice non si perde in inutili descrizioni e non si dilunga in particolari.
"Nôtre Dame du Mal" è un libro di quelli che piacciono a me, con la rapidità e i periodi brevi tipici degli autori di thriller del Nord Europa e la meravigliosa capacità di rendere reali le scene che sempre meno autori riescono ad avere.
Il passaggio da un punto di vista all'altro, da un'epoca all'altra, da un luogo all'altro, è talmente immediato e lineare che non crea alcuna confusione al lettore, creando un intreccio complesso, con una trama profonda e contorta, ma al tempo stesso facile da seguire.
Un horror a sfondo religioso ben fatto, che mette i brividi e si addentra nel bene e nel male, vedendoli da diverse angolazioni, facendo riflettere sui principi con i quali molti di noi sono cresciuti, ridimensionando e "umanizzando" ciò che di umano ha sempre avuto ben poco.
È tutto così perfetto, tutto così assolutamente possibile e coinvolgente che è davvero difficile staccarsi da quelle parole, anche se si vorrebbe tornare indietro, per prolungare il più possibile il piacere di questa lettura.
Il finale, negli ultimi capitoli, porta alla luce verità sconvolgenti che mettono in dubbio qualsiasi cosa.
Un romanzo al femminile, nonostante la presenza di personaggi maschili in ruoli chiave, un romanzo che lascia con molte perplessità e con una sicurezza: la donna, gioiosa o sofferente, madre o figlia, è sempre la protagonista, forte malgrado tutto.
Finalmente, dopo varie delusioni, dopo tristi romanzi che non valeva la pena di leggere, mi sono imbattuta in un ottimo horror, di una gran brava autrice, che merita di essere seguita e, a parer mio, merita la possibilità trovare il suo posto tra i grandi autori italiani contemporanei.
Voto: 9
[Federica Gaspari]

Incipit
Prologo. La visita.
La Fanciulla si sveglia. La sedia di legno cigola sotto il peso leggero del suo corpo. Nella stanza percepisce una seconda presenza, calda. La Fanciulla gira a fatica il collo ancora addormentato, che protesta con uno scricchiolio. L'Uomo di Fuoco muove un passo verso di lei. La Fanciulla resta immobile, ipnotizzata dalle fiamme. Solo la mandibola si apre lentamente per restarsene lì, caduta.
L'Uomo non sembra soffrire.
(... ma è un uomo?)
La Fanciulla registra la forma di un seno sotto la tunica mossa dalle vampate. Un attimo dopo la tunica si apre, carbonizzata, su un petto piatto, da maschio. I lineamenti dell'Uomo (o della Donna) si muovono col fuoco. Un pezzo di guancia si stacca scoprendo un osso annerito; la guancia ritrova il suo posto tirandosi dietro il labbro inferiore, che si allunga quasi fino all'orecchio. Il guizzo di una fiammella modella la cartilagine, trasformado l'orecchio umano in quello di un asino.