Roma città morta

di Luca Marengo, Giacomo Bevilacqua - pagine 176 - euro 14,90 - Edizioni Multiplayer

Italia, Roma. Un'improvvisa e misteriosa epidemia ha trasformato gran parte della popolazione in feroci zombie affamati di carne umana. I pochi sopravvissuti vivono allo sbando o in quartieri fortificati della città in un'illusoria normalità. Uno scrittore e un disegnatore di fumetti (ultimo baluardo di un servizio di informazione ormai estinto) vengono incaricati di documentare l'apocalisse.
Il successo di "The Walking Dead" e di un paio di film/romanzi hanno riportato alla ribalta il genere "zombie". Ciò che prima era di nicchia ora è diventato pericolosamente di moda. La vera invasione è avvenuta nelle librerie e negli ebook store con l'arrivo di morti viventi in tutte le salse possibili e immaginabili. Cambiano gli scenari, i personaggi, le trame (più o meno) ma grossomodo la "minestra" è sempre quella. Di libri ne sono usciti tantissimi ma purtroppo sono ben pochi quelli che hanno lasciato il segno.

"Roma città morta" non fa eccezione. Apprezzo lo sforzo degli autori di aver proposto qualcosa di innovativo con un libro/fumetto (la narrazione di Luca Marengo si alterna ai disegni di Giacomo Bevilacqua) ma tutto questo non basta.
I personaggi sono privi di spessore, non ispirano empatia, sembrano quasi comparse di cui ci si dimentica subito. Inoltre anche la narrazione è un tantino insipida, è scorrevole certo ma non ha ritmo e non coinvolge in nessun modo chi legge.
Altra cosa che mi ha fatto storcere il naso e che ho trovato fuori luogo sono la leggerezza e l'ironia che caratterizzano tutto il libro. Sarò purista io o eccessivamente tradizionale ma a mio parere è inverosimile che durante un'ipotetica epidemia di zombie la gente abbia voglia di scherzare o di scrivere spiritosaggini! Anche la fantascienza e il fantastico perchè funzionino devono essere realistici, almeno io la penso così. Senza offesa per gli autori ma per fare ironia in un horror serve un talento che ben pochi hanno.
In conclusione editori e autori devono fare assolutamente autocritica e uno sforzo ben maggiore se vogliono cavalcare veramente il successo di TWD e compagnia bella. Serve qualità punto e basta.
Voto: 5
[Alessandro Balestra]

Incipit
Sono mancino. So che è strano, ma è la prima cosa che mi è venuta in mente quando ho pensato a come presentarmi.
Qualceh tempo fa, prima che tutto questo gigantesco casino iniziasse, avrei detto, non so, "sono uno scrittore", o forse "sono un trentenne". E anche adesso, di cose ce ne sarebbero da dire. Tipo "ho una benda sull'occhio sinistro come un pirata", o semplicemente "guardatemi, sono un sopravvissuto all'epidemia zombie".