La croce sulle labbra

di Danilo Arona, Edoardo Rosati - pagine 255 - euro 12,90 - Edzioni Anordest

Guana, un remoto angolo di paradiso nel mare delle Antille. Ma in una sola notte il paradiso sprofonda all'inferno e la morte dilaga, mentre centinaia di nativi abbandonano l'isola in fretta e furia.
Mesi e mesi dopo a Milano uno strisciante orrore invisibile inizia a diffondersi come un inarrestabile morbo letale. Qualcuno ne conosce l'origine: quella piccola scheggia di terra nel Caribe. Misteriosi emissari tribali, sanguinarie eruzioni di furia omicida, devastanti mutazioni dei corpi e delle anime, un enigmatico e antico culto che celebra le sue nozze immonde con la medicina oscura e devita (dalla seconda di copertina).

Visto che il genere "pandemia" ultimamente sta andando molto di moda è ben difficile per un autore distinguersi tra la massa e per un lettore poter scegliere tra tutto il mare magnum di zombie e uccisori infetti che l’editoria offre. Si sa che l’aumento dell’offerta spesso va a pari passo con un fisiologico calo della qualità.
Ma per fortuna ci sono scrittori che sono una garanzia e che difficilmente sbagliano un colpo; Danilo Arona è uno di questi. E' un autore che seguo con passione da anni e che non ha mai deluso le mie aspettative di lettore.
Anche se "La croce sulle labbra" è stato scritto a quattro mani con Edoardo Rosati (autore che non conoscevo ma vedrò di rimediare in futuro) l’inconfondibile stile di Arona c’è e si sente forte e chiaro, per fortuna aggiungerei. Il termine medical thriller descrive alla perfezione ciò che offre il libro ma gli ingredienti tipici di chi conosce e ama Arona ci sono sempre: sanguinosi riti pagani, divinità innominabili, palo mayombe e l’immancabile e controverso elemento "caraibico" che questa volta gioca in trasferta in una Milano spettrale e sotto assedio che potrebbe quasi ricordare, in chiave horror e moderna, la Milano de "I Promessi Sposi", quella devastata dalla peste e terrorizzata dalle gesta degli untori.
Da leggere!
Voto: 8
[Alessandro Balestra]

Incipit
Corralejo
Isola di Guana, Mar delle Antille
Il vecchio non riusciva a ricordare.
Quanti anni avesse. O se possedesse un cognome.
La sua realtà era adesso il fotogramma butterato di un film in decomposizione.
Quei tre volti sconosciuti lo spingevano verso il buio di un vicolo che andava sempre più restringendosi.
Uomini determinati.
Uomini Neri.
Che parlavano di "primi segni". Di vita e poi di morte, ancora di vita.
Lui vivrà... Lui vivrà...
Una mano brutale lo spintonò in un androne, rischiarato da una mezza dozzina di candele accese, poggiate per terra, accanto al muro sbrecciato. Il vecchio percepì di sbieco che sul lercio pavimento si agitava qualcosa di starnazzante e pennuto. Poi bottiglie di liquore, pacchetti di sigarette, altri doni ancora.