I racconti del whisky

di Jean Ray - pagine 272 - euro 21,90 - Hypnos

Ritorna Hypnos con una raccolta del maestro Jean Ray. Questa casa editrice è ormai una delle poche, se non l’unica, a portare avanti un certo discorso e presentare ancora nel nostro territorio autori del genere weird, horror e fantastico che avrebbero bisogno di un ben altro trattamento e visibilità. La biografia del Nostro è stata ampiamente trattata nel volume di racconti il Gran Notturno uscito in precedenza sempre per Hypnos, questo volume si apre con una interessante prefazione di Francesco Lato della quale non vi svelo niente ma che completa il discorso e presenta i racconti qui inclusi. Il tema portante, come si evince, è quello del Whisky, che costituisce il peculiare e sottile filo che idealmente rende organica la raccolta.

In realtà questo è solo un pretesto per fingere organicità a quella che nelle intenzioni era una sorta di ‘best of’ della produzione di Jean Ray apparsa in quel momento su riviste dell’epoca. E’ vero, di tanto in tanto compaiono elementi ricorrenti: il bar L’Angolo Incantato o i marinai Bobby Moos e Hildeshiem, gli usurai, ma è troppo poco per pensare davvero a un’organicità. La qualità di scrittura di Jean Ray è inconfondibile, troviamo i temi a lui cari sviluppati con una notevole dose di ironia e grottesco, più presente qui rispetto ad altre sue opere. I racconti sono tutti piuttosto brevi, ma non mancano di incisività e di arguzia. Il lettore si aspetterebbe di trovare un’ambientazione francofona, invece in questo caso la maggior parte delle atmosfere evocano una Londra immaginaria, ricreata in seguito alle letture di Dickens, che pervade le pagine come un nome tutelare, ma non per questo meno affascinante, con le sue ombre, le sue nebbie e i suoi tipi umani, con la loro avarizia e le loro miserie. Conclude il volume la preziosa post fazione di Danilo Arona, un’analisi che partendo dall’opera di Jean Ray, va a toccare altri maestri del fantastico e i legami tra letteratura e cinema, nelle poche (e dai risultati modesti) rappresentazioni tratte dalle opere di Jean Ray.
Voto: 7,5
[Ian Delacroix]

Incipit dal racconto "Irish Whisky"
Un bicchiere di ale?
E così il signore è venuto a far visita al vecchio Thomas Wade? Ha girovagato per le strade e nel fango, ha sopportato le contumelie dei malviventi di Bethnal Green e ignorato la cocente avidità di quelli di Whitechapel per venie a trovare quel pazzo di Thomas Wade nel suo maleodorante ufficio di Bow?
Non attacca, come direbbe Mr Prévot, il nostro corrispondente francese!
È sera, del resto, una schifosa sera di Londra. C’è nebbia nell’aria. Scommetto mezza corona che in questo momento risale il Tamigi, gialla, massiccia, lenta e maestosa come una giunca su un fiume della Cina.