Mi sveglio

di Francesca Piantanida - pagine 476- euro 17,00- ilmiolibro.it

Nella Roma moderna, Maddalena, vampira millenaria, vive gestendo assieme al suo simile Rover un piccolo pub inglese. La loro non-vita sembra trascorrere tranquillamente tra la loro copertura come gestori del pub e le loro scorribande discrete come cacciatori della notte. Ma qualcosa giunge a incrinare la loro apparente pace. Una misteriosa minaccia, proveniente forse da un rappresentante molto antico della loro stessa razza, sembra mettere in pericolo la sicurezza di Maddalena.
Il romanzo d’esordio di Francesca Piantanida esordisce con una quarta di copertina che promette “Scarface... ma con i vampiri!”, e soprattutto con un incipit accattivante che a prima vista ci cala in una atmosfera da horror suburbano, presentandoci la coppia di protagonisti, in apparenza giovani e insospettabili gestori di un piccolo pub, in realtà creature sanguinarie della notte.

In realtà, dopo un inizio per certi versi “in sordina” ma accattivante, scopriamo presto che di noir vero e proprio ce n’è ben poco. La minaccia che pende sul capo di Maddalena, protagonista e narratrice della vicenda, infatti, si cela nella cerchia di vampiri millenari a lei pari che costituiscono il suo mondo. E per dipanare l’enigma e trovare la salvezza, l’azione, dopo qualche breve puntata nelle caotiche discoteche della capitale, si sposta quasi esclusivamente in un castello hi-tech popolato da millenari e pomposi succiasangue che fanno colazioni “viventi” e controllano con la forza del pensiero i membri dei loro clan sparsi in giro per il globo. Tutto ciò ricorda gli scenari di caste e gerarchie vampiriche già viste nei romanzi della Rice e in molte altre opere narrative sulla stessa falsariga susseguitesi negli ultimi venti e più anni, a scapito dell’ambientazione metropolitana.
Cosa rende quindi, il romanzo di Francesca Piantanida meritevole di lettura, quindi? Di sicuro uno stile di scrittura scorrevole, capace di catturare l’attenzione e di far divorare le oltre 400 pagine del romanzo in breve tempo, uno stile anche piuttosto pulito e consequenziale, nonostante l’editing finale del romanzo sarebbe stato di certo migliorabile (ma siamo nel campo dell’autopubblicazione, quindi...). L’altro punto di forza del romanzo è sicuramente il personaggio di Rover, o, come lo chiama confidenzialmente la narratrice, Picchio. Sboccatissima figura di vampiro anglosassone (mal)capitato in Italia, dove è stato trasformato, maniaco delle automobili e di altri dettagli della vita terrena che lo rendono da un lato spietato e feroce, dall’altro fin troppo ancora legato alle vestigia della passata esistenza mortale, personaggio la cui stessa precedente esistenza di vivente è avvolta in un mistero che si dipanerà solo in parte, individuo fuori dagli schemi e dalle regole, apparentemente inaffidabile ma risolutivo in più di un’occasione cruciale, Rover si mostra prezioso non solo nello sviluppo della trama, ma riesce a far scattare un meccanismo d’immedesimazione con il lettore ben più di quanto non lo faccia la protagonista narrante. E bisogna dare atto che, una volta giunti all’ultima pagina, questo folle vampiro fuori controllo potrebbe mancarvi un po’.
Voto: 6
[Vincenzo Barone Lumaga]

Incipit
Una notte come tutte le altre.
È una nottata fresca, come tante altre... mi sveglio, mi stiracchio, come sempre...
Cosa faccio oggi?
Che periodo dell’anno è?
È inverno... per fortuna, ho molto più tempo a disposizione...
Ho un aspetto niente male, minuta ma formosa, e mi piace crogiolarmi nell’edonismo guardandomi allo specchio mentre scelgo con calma accessori, trucchi e indumenti che mi valorizzino.
Un po’ di cera nella mani per scompigliare i capelli corti, lucidi e folti, rossi fuoco... questo mese rossi fuoco.
Resto un po’ basita, ferma, immobile come il cadavere che sono, ad ammirare le migliaia di sfumature, calde, corpose e al contempo gelide e metalliche della nuova tintura, ad assaporare con lo sguardo questa chioma cangiante come un gatto davanti all’acquario, ipnotizzato dagli ignari pesci che passano oltre il vetro...