di Floriana Laurenza - pagine 78 - euro 12,00 - Ibiskos Editrice Risolo
"L'uomo aprì per metà la pesante porta della prigione e fece entrare Angy. La richiuse velocemente. Si sentivano i catenacci e le serrature scattare. Qualcuno aveva montato di guardia dietro la porta. Angy si sentiva come una prigioniera: per ben sei mesi doveva stare lì sepolta di guardia al mostro. Sei mesi di paura. Era il suo lavoro. L'avrebbe fatto, ma non le piaceva il mostro. Era quello il problema. Non le piaceva colui che doveva controllare da brava guardiana" (dalla quarta di copertina).
"La guardiana" è un romanzo che
ci
racconta la storia di Angy, una ragazza giovane e bella, ex
investigatrice
privata per donne tradite dal marito che ora di lavoro fa la guardiana
nelle
carceri di massima sicurezza, dove vi sono criminali incalliti e mostri
sanguinari sprezzanti dell’uomo e della sua dignità. Deve tenere sotto
controllo per sei lunghi mesi la cella di Donald, evitare che lui scappi
o,
peggio, che si suicidi e nel farlo dovrà vivere all’interno della sua
stessa
cella. Angy deve anche indagare su un omicidio che riguarda il suo
passato. L’angoscia, la paura, la rabbia renderà Angy una persona fragile nello
svolgere
il suo compito, ma anche forte, sensibile, comprensiva. Per lei questo
non
rimarrà solo un duro lavoro ma diverrà un viaggio faticoso e allo stesso
tempo
affascinante nei meandri della psiche di Donald. Il romanzo è snello,
veloce,
carico di suspense e riesce subito a trasportarci al centro della scena
e a
farci vivere un vortice incredibile di emozioni e di sensazioni
fortemente
inquietanti. L’autrice è riuscita a nutrire e snidare l’irrequietezza
della
psiche e a farci entrare interiormente nell’anima buia del criminale.
Voto: 8,5
[Maria Germanà]
Incipit
Era una notte arida. Piena di ombre. Poi, all’improvviso la
pioggia cominciò a
battere frenetica sulle singole case della piccola cittadina. Angy non
badò
alla pioggia che la bagnava dalla testa ai piedi e ai vestiti che le si
erano
inevitabilmente appiccicati addosso. Nervosa continuava a tuffarsi,
inzuppando
i jeans oltre la caviglia nelle grandi pozzanghere nere. Una BMW aveva
sterzato
e slittato sull’acqua che scorreva come un fiume sull’asfalto della
strada.
Riuscì a fermarsi evitando un palo. Da essa scese un uomo con un
impermeabile
scuro e alti stivali da pioggia. Afferrò Angy ai polsi e la trascinò
dentro,
facendola sedere al posto del passeggero. Ritornò al volante e ripartì
senza
dire una parola.