Intervista col vampiro

di Anne Rice - pagine 361 - euro 9,00 - Tea

New Orleans, 1791. In seguito alla morte del fratello, il giovane e ricco proprietario terriero Louis cade vittima della depressione e perde ogni interesse per la vita anche se non trova mai il coraggio di suicidarsi. Ma l'incontro con il vampiro Lestat gli cambierà per sempre l'esistenza, costui infatti, interessato non solo alla sua ricchezza ma anche alla sua compagnia, lo trasforma in vampiro e gli dona così la vita eterna. Comincia per Louis una non-vita fatti di rimorsi, dubbi, solitudine e una continua e disperata ricerca di sangue per poter sopravvivere. Due secoli dopo lui stesso racconterà la propria storia ad un giovane giornalista in cerca di scoop.

Prima dei vari Twilight e delle numerose saghe vampirico-adolescenziali è stata Anne Rice ad inaugurare questo genere letterario che si distacca ampiamente dal genuino Dracula e tutti i suoi predecessori. Nonostante abbia sempre evitato come la peste i libri della Rice e dei suoi discepoli ho voluto comunque provare a leggere almeno "Intervista col vampiro", la prima opera che ha dato il via ai vampiri elegantoni e di cui avevo sentito parlar bene... ma purtroppo è stata un'esperienza devastante.
Un libro talmente lento, noioso e melenso che mi ha seriamente provato. Non ho mai visto dei vampiri più insulsi e indecorosi di Louis e Lestat, sempre lì a piangersi addosso (vampiri che piangono?) o ad amoreggiare tra loro. Per carità non ho niente contro l'omosessualità ma ho trovato irritante la loro mancanza di iniziativa e il loro essere maledettamente smidollati.
Questi non sono vampiri e questo non è horror!
Bram Stoker si rivolta nella tomba!
Voto: 4
[Alessandro Balestra]

Incipit
"Capisco..." disse pensieroso il vampiro, poi attraversò lentamente la stanza fino alla finestra. Qui restò a lungo, in piedi, contro la luce fioca di Divisadero Street e i bagliori intermittenti del traffico. Adesso il ragazzo riusciva a distinguere più chiaramente l'arredamento della stanza, il tavolo rotondo di quercia, le sedie. E su una parete, un lavandino e uno specchio. Posò la cartella sul tavolo e aspettò.