Il diacono

di Andrea G. Colombo - pagine 488 - euro 15,00 - Gargoyle

In un'inquietante escalation di morte vengono massacrati senza pietà i preti esorcisti sparsi in ogni angolo del globo. Una strage sistematica che mira a distruggere il cuore stesso del Vaticano e dietro la quale si cela qualcosa di potente e malvagio, forse più antico della Chiesa stessa. Nel frattempo, mentre i fenomeni di possessione demoniaca aumentano in modo drammatico il Diacono, un misterioso monaco appartenente ai Celati, ordine di esorcisti riconosciuti dal Papa ma ugualmente considerati "parenti scomodi", cerca, insieme ai suoi confratelli di fermare la scia di violenza ormai dilagante.
Richard Matheson prima di scrivere "Io sono leggenda" si fece questa domanda: se un solo vampiro è in grado di terrorizzare, che livello di paura e terrore possono causare migliaia o milioni di vampiri? Un quesito suggestivo che forse si è posto, in chiave "demoniaca", anche Andrea G. Colombo.

"Il Diacono" non ha forse la potenza orrorifica del capolavoro di William Blatty ma ha comunque tutte le carte in regola per lasciare il segno. Ha ritmo (i brevi capitoli che scandiscono la storia hanno la dinamicità di un videoclip), l'ambientazione è italiana (dettaglio sempre gradito), c'è tanta azione (e abbondanti dosi sangue) e cosa più importante c'è la giusta dose di brividi. Gli indemoniati di Colombo fanno paura, sono bestie inferocite (avete presente quelli di [Rec]?) che corrono, azzannano, squartano e uccidono. E sono tanti! Cosa volete di più?
Voto: 7
[Alessandro Balestra]

Incipit dall'introduzione di Paolo De Crescenzo
Sono entrato in contatto con Andrea G. Colombo (per cairtà, ci tiene molto alla G puntata, di cui solo recentemente ho scoperto il segreto, peraltro contro impegno a non rivelarlo...) all'inizio del 2005. Da sincero (e soprattutto vecchi) appassionato di horror, conoscevo già il suo sito www.horror.it, molto curato anche se poi "congelato" per dedicarsi alla rivista cartacea Horror Mania, di cui Andrea è stato il vero e proprio artefice, sebbene si trincerasse dietro la modesta etichetta di "coordinatore editoriale". Sono stato lettore fedele di questa testata dalla sua nascita, trovandola estremamente curata e ben realizzata, anche se poi, con il trascorrere dei numeri, l'editore finì col penalizzare progressivamente le pagine di testo a beneficio di quelle pubblicitarie.
Nell'imminenza del varo di Gargoyle (marzo 2005), scrissi appunto ad Andrea pregandolo di dare notizia ai suoi lettori della nascita di una casa editrice specializzata in horror: ne ottenni un pronto, cortese riscontro e fu così proprio HM a tenere a battesimo la neonata Gargoyle.