Dal profondo delle tenebre

di Michael Laimo - pagine 316 - euro 17,50 - Gargoyle

Il dottor Michael Cayle si trasferisce con sua moglie Christine e la figlioletta Jessica ad Ashborough una tranquilla città nel ventre del New England.
Qui tutto sembra tranquillo, ma ben presto il dottore si accorgerà che quella pace ha un prezzo e anche lui sarà costretto a pagarlo per evitare la vendetta degli esseri dagli occhi dorati che lo osservano dal bosco.

Inizialmente non ero molto propenso all'acquisto di questo romanzo, uno dei primi pubblicati dalla Gargoyle Books in Italia, sia per la trama che non mi attraeva, un po' scontata a dir la verità, sia per il prezzo, decisamente un po' alto per un autore che sentivo per la prima volta. Leggendo sul web alcune recensioni positive mi decisi a comprarlo e devo ammettere che in parte ne è valsa la pena.
Michael Laimo sa prendere il lettore per mano dalla prima pagina e conduce il gioco fino all'ultima senza intoppi o incertezze. Buona caratterizzazione dei personaggi, accurata descrizione dei luoghi e della vita della gente e piena padronanza dello sviluppo della trama, senza un capello fuori posto. Forse è proprio questo il difetto (si fa per dire) principale del libro, la mancanza di un colpo di scena che possa dare alla storia quel tocco in più. Il lettore non si aspetta mai che possa realmente succedere qualcosa di imprevedibile, perché ogni singola parola è impregnata di un pessimismo che non lascia scampo, che non abbandona mai il dottore fino alla tragica e scontata conclusione. Dal profondo delle tenebre è comunque un ottimo romanzo, di gran lunga superiore al mare di schifezze a cui siamo abituati e se siete realmente affamati di un horror come si deve, un piccolo sacrificio al vostro portafoglio lo potete chiedere.
Voto: 7
[Nanny Ranz]

Incipit
Un respiro affannoso.
Un secco rumore di passi strascicati sul pavimento. Dita nervose che picchiettano sulla ruvida superficie di un tavolo. Il fetore dell'umidità e della muffa.
Di sopra un orologio batte le ore. Un'inutile brezza sfiora la fiamma dell'unica candela. Una mano si posa su un piccolo registratore appoggiato al tavolo.
Un dito esitante cerca il tasto di registrazione. Lo preme.
Dieci secondi di respiri profondi, affaticati. Poi, una voce.