di Gordiano Lupi - pagine 213 - euro 12,00 - Edizioni Il Foglio
Antologia horror pubblicata nel novembre del 2006 dal prolifico autore e saggista Gordiano
Lupi per conto della casa editrice di cui è direttore nonché fondatore.
Orrori tropicali segna la naturale prosecuzione di un
progetto avviato nel 2003 con lantologia Nero tropicale. Già allora,
infatti, Lupi propose un lotto di cinque racconti di ambientazione caraibica dalle forti
tinte horror di cui Il sapore della carne (dal cui soggetto Lupi ha tratto il
romanzo Una terribile eredità edito nel settembre u.s. da Perdisa Pop.,
n.d.r.) e il romanzo breve Nella coda del caimano costituivano i fiori
allocchiello.
Con Orrori tropicali, tuttavia, aumenta la componente
esoterica grazie a un concentrato di voodoo haitiano, santeria cubana e Palo Mayombe a
fungere da trait dunion dellintera opera. È bene sottolineare, tuttavia, che
molti dei racconti vengono utilizzati come veicolo per tracciare un quadro socio-politico
non solo di Cuba, ma di vari Stati limitrofi.
Impreziosita dalla prefazione di Gianfranco Nerozzi e dai disegni (forse dalla tecnica non
troppo elaborata) di Oscar Celestini, lantologia offre ai suoi lettori sette
racconti, scritti tra il 2000 e il 2005, e un breve fumetto sceneggiato a quattro mani da
Lupi e da Dargys Ciberio tratto dal racconto Sangue tropicale.
Ad aprire le danze è il breve romanzo Il mistero di Encrucijada,
già pubblicato per conto della Prospettiva Editrice seppure in una versione meno curata
di quella ora proposta. Si tratta dellavventura di un gruppo di adolescenti cubani
smaniosi di sconfessare una favola narrata dal nonno di uno di loro nelle spensierate
serate di inverno. La superficialità dei giovani, però, finisce per liberare lo spirito
di una strega sanguinaria che pare sprigionare la sua energia attraverso le forme di due
bizzarre bambole. Lo spirito acquista, via via, potenza e si impossessa di una delle
giovani. È per mezzo di essa che sibila i suoi propositi di morte. Ha così inizio, per
le strade di Cabanas, una lunga scia di delitti.
Questa la sinossi del testo più lungo del lotto (più di 100 pagine) giudicato da molti
come il più tenebroso dellautore. A incuriosire è soprattutto lo sviluppo
dellidea di base. Lupi, difatti, non si limita a narrare i fatti, ma da vita a una
commistione tra un malinconico horror (per fare riferimenti cinematografici, pur godendo
di una sua originalità, si respira aria de Lesorcista e de Il
Presagio) e un elaborato che potremmo definire documentaristico.
Lautore è attento a descrivere gli usi locali, i paesaggi, la cultura (presenti
frecciate al regime di Castro) e le credenze popolari, quasi come se avessero
unimportanza superiore rispetto alla storia in sé e per sé.
Da evidenziare alcuni passaggi di sicuro effetto (il migliore è lonirico capitolo
sulle profanazioni notturne), ma anche qualche momento un po ripetitivo
che, se da un lato non fa perdere la bussola ai lettori meno attenti, finisce, ad avviso
di chi scrive, per appesantire il ritmo.
Molto più brevi tutti gli altri testi, già apparsi in riviste di genere ma solo ora
raccolti in un testo edito.
Di questi non possono non segnalarsi due autentiche perle, mi riferisco a Un
terribile rimpianto e a La pelle bruciata.
Il primo attinge da una leggenda haitiana, ma lo fa con grande gusto. Ci troviamo ad Haiti
e vediamo allopera un operaio intento a far risorgere cinque defunti. Ha infatti
deciso di fare soldi sfruttando la loro manodopera come schiavi. Il rito voodoo sortisce
esito positivo e tutto sembra procedere per il meglio. Luomo fa soldi e vive grazie
al lavoro degli zombi. Un giorno, però, per una particolarissima disattenzione, i morti
viventi riacquistano la loro coscienza e scoppia il caos.
Penso di poter dire, senza alcuna intenzione di fare sviolinate, che si tratta di uno dei
più bei racconti che io abbia letto incentrati sulla figura dello zombie. Lo stile è
impeccabile e riesce a creare disagio nel lettore (specie nel finale). Abbiamo la figura
dello zombie nella sua originale concezione (nulla a che vedere con Romero, per
intenderci), ma soprattutto un contenuto di fondo che ha un evidente intento metaforico.
Favoloso lepilogo, specie per come viene descritto.
Per niente inferiore è La pelle bruciata, altra storia estrapolata dalle
leggende caraibiche con la figura del loupe garou a farla da padrone. Assistiamo alla fuga
di un uomo dal paese natale in cerca di uneffimera sicurezza urbana. A farlo
scappare è stata una scoperta diabolica: la moglie, nelle ore notturne, si trasforma in
una creatura alata assetata di sangue di bambini...
Come si può immaginare, siamo al cospetto di un altro racconto di grande impatto, che
raggiunge il suo apice nella magistrale descrizione della metamorfosi della donna in
bestia mannara.
Meno incisivi i restanti quattro racconti, tra i quali Fratelli di Satana,
forse, si rivela il migliore anche se meriterebbe un maggior sviluppo, giusto per
eliminare alcuni vuoti narrativi - credo di poter dire - lasciati dallautore per
cercare un effetto sorpresa a cui, forse, si sarebbe potuto rinunciare. A vagare per Cuba,
questa volta, è un Monsignore giunto da Roma per stendere una relazione sulle usanze
eretiche dellisola. Curiosamente, però, il marcio sembra partire proprio da un
monastero cattolico...
Ancora Cuba protagonista ne Il gatto nero, presentato in
prefazione come remake dellomonimo testo di E.A. Poe. Personalmente, a parte gli
opposti finali, ravviso più somiglianze con il racconto Il gatto di Carlo
Lucarelli (presente nellantologia Il lato sinistro del cuore). Difatti
non è la follia del protagonista a costituire la base del testo, bensì la gelosia che un
misterioso gatto prova per una donna. Non mancano i flash sugli usi locali, ma
questa volta la narrazione non offre quella tensione e quel coinvolgimento che dovrebbe
assicurare per poter colpire a fondo nellanimo del lettore.
Interessante il soggetto, a sfondo ecologico, de Il vampiro delle Ande,
ispirato da un fatto di cronaca. In questa avventura tra le foreste pluviali, un
responsabile di una società multinazionale viene minacciato dalla popolazione indigena
contraria allestrazione del petrolio dalle loro terre. Luomo, però, non si
ferma davanti a niente, finché non entra in scena un vampiro assassino. Come già
anticipato, il soggetto è buono, ma lo sviluppo è un po frettoloso e tende a
riassumere fatti piuttosto che narrarli. Sono convinto che con qualche pagina in più il
risultato sarebbe stato migliore.
Completa lantologia il brevissimo Baron Samedi, forse,
il meno riuscito del lotto. In esso si assiste alla terribile fine di un prigioniero di un
gruppo di delinquenti haitiani dediti al voodoo.
A chiudere il tutto cè il fumetto Sangue tropicale, una sorta di
thriller caraibico che propone un assassino fare incetta di prostitute. Sembrerebbe la
classica storia di serial killer, ma non è così. Cè sotto dellaltro,
qualcosa di paranormale, uno spirito maligno che influenza i comportamenti del folle. Solo
un rituale religioso potrà scacciare limmonda presenza e porre fine al sangue.
Il soggetto, seppur non originale (cè persino una citazione a Profondo
rosso), è degno di nota anche se, secondo il sottoscritto, sarebbe stata vincente
la carta del giallo. In altre parole, si sa fin da subito chi è lassassino e
questo, ad avviso di chi scrive, non garantisce quel coinvolgimento che fa bramare il
lettore di giungere allultima pagina per scoprire la soluzione dellenigma. Si
segnalano sangue e nudi femminili a go go, come nei vecchi e cari b-movie made in Italy, e
ciò non può che essere gradito da un certo pubblico.
In definitiva, unantologia piacevole che offre alti e bassi (con due racconti
eccellenti che mi sono piaciuti davvero tanto e che valgono da soli lacquisto del
testo), riuscendo tuttavia a mantenersi su livelli medi più che apprezzabili.
Graditissime le ambientazioni tropicali. Vale lacquisto.
Voto: 6,5
[Matteo Mancini]
Incipit
Vampiri gelidi nelle solitudini andine, lupi mannari tra le fronde di foreste
pluviali, possessioni, riti notturni, amori perversi, Dei vendicativi. Sotto la pelle
abbronzata di un Sudamerica da cartolina turistica si nascondono atrocità innominabili,
benedette da un onnipresente sole crudele. Ma Gordiano Lupi va oltre: col suo stile
chirurgico e lineare, scavando ancor più in profondità nella carne dei tropici, porta
alla luce le contraddizioni di una terra remota e selvaggia, violentata da dittatori
spietati e sotto lassedio di multinazionali assetate di sangue. Una manciata di
racconti del terrore fa da corollario al più spaventoso dei romanzi di Lupi, quel Mistero
di Encrucijada che viene qui ripubblicato in una versione riveduta e corretta. E, a
chiudere il cerchio, la trasposizione a fumetti del famoso Sangue tropicale, il romanzo
breve che anni fa aprì la strada alle ossessioni sudamericane di Gordiano Lupi. Il sole
dei tropici non è mai stato malato e inclemente come nelle storie nere, nerissime di
questo libro.